Questa mattina grande appuntamento con i Mondiali di sci alpino che si stanno disputando a Schladming: alle ore 11.00 infatti è in programma la gara regina della manifestazione, cioè la discesa libera maschile. In Austria per questa gara c’è una attesa spasmodica, ma anche l’Italia questa volta si mobiliterà, perché i nostri velocisti stanno dominando in questa stagione. Su sei discese disputate finora in Coppa del Mondo, quattro hanno visto trionfare un azzurro: Christof Innerhofer è arrivato primo a Beaver Creek e a Wengen, Dominik Paris ha trionfato a Bormio e a Kitzbuhel. In particolare, ha destato sensazione in tutto il mondo dello sci la doppietta Lauberhorn-Streif ottenuta dai due altoatesini, anche perché appunto non si tratta di un singolo grande campione, ma di due atleti di livello assoluto. Paris è primo nella classifica di specialità, Innerhofer ha vinto nelle due occasioni in cui non è stato danneggiato dal mal di schiena o da altri problemi (vedi la penalizzazione di Kitzbuhel). Mai abbiamo fatto così bene in discesa in una singola stagione, neanche ai tempi della Valanga Azzurra (che era più proiettata su gigante e slalom) o di Kristian Ghedina, che comunque al momento resta il miglior velocista della nostra storia. Ma Innerhofer e Paris hanno ancora molti anni di carriera per cercare di scavalcarlo, e conquistare il titolo iridato sarebbe un passo avanti molto importante. La lotta sarà serrata soprattutto con l’immancabile Aksel Lund Svindal e con i padroni di casa austriaci, in particolare Hannes Reichelt e Klaus Kroell. Però i nostri possono farcela, e non è eccessivo sperare di portarli entrambi sul podio. Per capirlo basta notare che Paris e Innerhofer sono i più ricercati dalla stampa internazionale: comunque vada la gara di oggi, la squadra azzurra di velocità è il nuovo punto di riferimento nel Circo Bianco.



Le speranze sono state ulteriormente accresciute dall’esito della prova di giovedì – l’unica da considerare attendibile, visto che quella di ieri è stata dimezzata. L’altro ieri il migliore è stato Teichelt, ma al secondo posto si è piazzato Paris e al terzo Innerhofer. Passata la delusione per il super-G, che purtroppo si è corso nelle condizioni peggiori per gli azzurri, sia come tracciato sia come neve, ora le ambizioni degli italiani tornano ad essere molto alte. Per essere chiari, i nostri meriterebbero senza dubbio la medaglia per quello che hanno fatto durante la stagione; ma si sa che i Mondiali sono una gara secca, e tutto può succedere in base alle condizioni in cui si gareggia in quella specifica giornata. In ogni caso avere ottenuto così tanti successi durante l’anno ha già reso più che positiva la nostra stagione, e quindi i nostri uomini-jet potranno sciare senza troppa pressione o preoccupazione, alla caccia di quella ciliegina che renderebbe leggendario il 2012-2013 dello sci italiano. La pista Planai è lunga 3282 metri ed è “vecchio stile”, con pendenze mozzafiato solo nel finale ma in percorso completo: come ha spiegato Kristian Ghedina, per 2/3 è una pista dove bisogna lasciar correre gli sci, ma bisogna stare attenti a tutti i dossi che s’incontrano, poi nella parte finale del tracciato c’è il muro da affrontare nel modo migliore possibile (clicca qui per l’intervista di presentazione con il grande velocista azzurro). Completeranno il quartetto azzurro Werner Heel e Peter Fill: per loro ci sarà un ruolo da outsider, ma se troveranno la giornata giusta potranno fare molto bene, come Heel ha dimostrato con l’ottavo posto nella prova di giovedì. Speriamo in due cose: che il punto ribattezzato “fossa degli italiani” nel 1973, quando in quel tratto uscirono quattro italiani, non rispetti il suo nome; e soprattutto che il meteo non faccia scherzi, visto che le previsioni non sono del tutto rassicuranti. Sarebbe davvero una disdetta. Ma ora è giunto il momento di dare la parola alla pista di Schladming: la discesa libera maschile dei Mondiali 2013 sta per cominciare…



 

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