E’ Maxim Belkov il vincitore della nona tappa del Giro d’Italia 2013, la Sansepolcro-Firenze di 170 Km (clicca qui per la cronaca e l’ordine d’arrivo). Dopo le fatiche della cronometro abbiamo vissuto una giornata interessante caratterizzata, come ampiamente pronosticabile, da una lunga fuga a 12. Rimasto solo Belkov, del team Katusha, è andato a vincere la tappa e per lui si tratta del primo successo assoluto; dietro di lui il gruppo della maglia rosa ha contenuto e controllato, con Nibali che rimane leader della corsa (clicca qui per la classifica generale) e gli altri che tengono il passo, pur se Bradley Wiggins ha dovuto rientrare con grande fatica da un ritardo che aveva accumulato sulle scivolose strade in discesa, dimostrando di non essersi ancora ripreso psicologicamente dalla caduta di un paio di giorni fa; e anche se Hesjedal ha perso terreno e ora è fuori dai primi dieci. Per commentare la nona tappa abbiamo contattato in esclusiva a Ilsussidiario.net Roberto Miodini, direttore sportivo del team Androni-Venezuela.



Come è andata la tappa per l’Androni-Venezuela? Siamo partiti benissimo con Fabio (Felline, ndr) che ha iniziato alla grande giornata; purtoppo ha poi avuto un’esitazione di troppo nel seguire il gruppone. Però siamo contenti, perché Pellizzotti è arrivato con il gruppo in cui c’era Nibali al traguardo.



Tappa vinta da Belkov, primo successo in assoluto. Meritato? Assolutamente sì visto che ha fatto una grande gara. Devo dire che sono rimasto molto sorpreso perché pensavo fosse una tappa più tranquilla e invece così non è stato, si è fatta molta fatica.

L’ha sorpresa la difficoltà di Bradley Wiggins che ha dovuto rincorrere per rientrare nel gruppo della maglia rosa? Lui ha già avuto dei problemi in qualche tappa, ma credo sia stato dovuto soprattutto alle condizioni atmosferiche e alla gestione della bici.

Nibali sembra aver controllato molto bene la gara… 

Sono d’accordo, Nibali ha controllato bene la gara, i suoi avversari principali non hanno sicuramente fatto niente di importante. E’ un giorno in meno prima della fine del Giro, ha fatto meno fatica degli altri.



Tra due giorni iniziano i test alpini. Quali potrebbero essere le maggiori difficoltà? Sono convinto che più dei tracciati o dei percorsi alpini bisognerà preoccuparsi della fatica fatta in questa tappa, che sicuramente lascerà degli strascichi in qualche ciclista.

Il favorito del Giro rimane sempre Nibali? Senza ombra di dubbio: non credo a eventuali sorprese, sono convinto che il ciclica italiano possa portare al termine il Giro arrivando con la maglia rosa fino a Brescia.

 

(Claudio Ruggieri)