Dopo lo tsunami mediatico provocato dalla recente positività ai controlli antidoping di alcuni dei maggior protagonisti dell’atletica mondiale, oltre che interrogarsi sul come e perché atleti come Asafa Powell e Tyson Gay abbiano assunto sostanze vietate, ci si chiede cosa effettivamente sia l’Oxilofedrina che sembra aver chiuso la carriera di questi corridori. L’Oxilofedrina è una sostanza facente parte della classe delle anfetamine, sviluppata e comunemente usata per la cura dell’ipotensione arteriosa, commercialmente conosciuta come Carnigen. Il farmaco, solitamente prescritto in casi eccezionali, non è facilmente reperibile in commercio e diversi paesi hanno proibito il commercio all’interno del loro stato. Gli effetti di questo farmaco vanno dalla maggiore produzione di noradrenalina all’aumento del battito cardiaco, favorendo così una maggiore ossigenazione del sangue. I suoi effetti a lungo termine, specialmente se assunto da persone in buono stato di salute, posso essere assai seri: tachicardia, aritmia, ipertensione ed un alta possibilità di ictus emorragico. L’Oxilofrina è stata inserita nella lista nera della (l’Agenzia Mondiale Antidoping), ma viene considera soltanto come una “specified stimulants”. Bisogna infatti ricordare che questa sostanza è presente anche in natura, specialmente nelle arance amare. Questa sostanza era già nota alla stampa a causa di un altro caso di doping del 2009: all’epoca fu trovata positiva a questa sostanza l’americana Flavia Oliveira, ciclista del team italiano SC Michela Fanini, mentre disputava il Giro del Trentino Donne. In quella occasione l’atleta venne espulsa per due anni dalle competizioni ufficiali; quale sarà invece la pena per Tyson Gay e Asafa Powell?