Una stretta di mano per un patto di non belligeranza quantomai provvisorio e contingente. Al ritorno in campo a Trigoria, mister Ranieri e capitan Totti si sono incontrati per un chiarimento circa i motivi della sostituzione di Marassi. In mattinata anche il summit con i dirigenti Pradè, Montali e Conti per chiudere la questione e ripartire “nell’interesse della squadra”. Tutto chiarito, o quasi. Perché il rapporto altalenante Totti-Ranieri va ben oltre l’episodio di Samp-Roma e il capitano non è il solo senatore dello spogliatoio ad aver avuto incomprensioni con il mister (leggasi Pizarro).
“Mi è dispiaciuto entrare a quattro minuti dalla fine – ha detto Totti a Sky Sport – ma sono a disposizione della società e del mister”. Persone con cui il capitano ha avuto un chiarimento anche se, sul futuro, resta la nebbia. “Pensiamo ad adesso, poi si vedrà”, risponde il capitano lasciando di fatto una porta aperta alle mete ventilate negli ultimi giorni: dagli Stati Uniti a Dubai, dalla Spagna all’Inghilterra.
Totti è triste, e non è una novità, anche se ha poi precisato dal proprio sito che il suo stato d’animo è dovuto al fatto che “questa rosa deve ambire ai massimi risultati”. Specificando di non avercela nè con l’allenatore, nè con la Sensi che, in serata, lo ha elogiato in un comunicato. “Francesco è stato messo al centro del nostro progetto per farne in futuro un dirigente di riferimento”.
Il chiarimento di Trigoria appare però come una tregua armata, a maggior ragione nel momento in cui il ruolo di mister Ranieri vacilla insieme ai risultati, isolato da stampa e tifosi, accolto con più di un mal di pancia dai propri calciatori. Con un contratto in scadenza il 30 giugno è probabile che il testaccino lasci Trigoria senza ottenere quel prolungamento di cui si straparlava appena qualche mese fa. Allenamenti, gerarchie, scelte tecniche e cambi di modulo non sono stati digeriti all’unanimità dallo spogliatoio e ciò che durante la corsa scudetto della scorsa stagione veniva "perdonato" al mister, ora pesa come un macigno.
Nel frattempo intorno a Totti è piovuto l’affetto dei tifosi, accompagnato dalla solidarietà della stampa romana, anche se Mario Corsi, voce radiofonica tra le più influenti nella Capitale, invita a diffidare dei "giornalisti che stanno difendendo Totti per dare addosso a Ranieri". Il capitano, dal canto suo, continua a testa bassa, con la professionalità e la voglia di sempre. Dalle vacanze di Natale è tornato dimagrito, sta attraversando un ottimo periodo di forma e domenica prossima dovrebbe partire titolare a Cesena. La tristezza resta quella degli ultimi tempi anche in virtù del fatto che il capitano (249 gol in maglia giallorossa) si sarebbe aspettato maggiore supporto da parte del club.
"Totti ha chiesto l’intervento della società, ma non è arrivato", parola di Angelo Mangiante, noto conoscitore delle vicende di Trigoria. D’altronde il problema societario è tutt’altro che irrilevante in un momento del genere: sotto la fredda regia di Unicredit, il club vive da mesi in un vuoto societario preoccupante, dagli effetti non certo positivi verso la squadra, in attesa che si concretizzi il processo di vendita del club. Una situazione talmente delicata da scomodare il saggio e tifosissimo Carlo Verdone. "Senza società, calcisticamente, non si può andare avanti e la Roma non ha la società". Forte e chiaro: il pensiero giallo, rosso e Verdone.
(Marco Fattorini)