Non si placa il caso Pizarro. Nonostante le smentite di sorta e l’alba del nuovo anno, Il giocatore cileno è ancora in Sudamerica: ha posticipato il ritorno per proseguire la cura con il proprio medico di fiducia, facendo sapere che non sbarcherà a Trigoria prima dell’11-12 gennaio. Perplesso, deluso, amareggiato. David Pizarro ha chiuso il 2010 con pochi motivi per festeggiare: un infortunio lo ha tenuto fuori per diverse settimane, poi mister Ranieri lo ha relegato in panchina facendogli perdere, da un mese a questa parte, quel posto in squadra che fino a poco tempo fa era cosa scontata. I malumori del cileno sorprendono Trigoria e spaventano i tifosi. Regista e metronomo del centrocampo, il “Peq” ha sempre indossato l’elemento del lavoratore modello, si è sempre sacrificato per la Roma, come confermano Pradè e la Sensi, ma ora accusa forti “mal di pancia”. Accumulati dopo diversi episodi, tecnici e non, che hanno spinto il cileno a voler lasciare la Roma.
Il 7 novembre scorso, a pochi giorni dal derby della Capitale, è stato chiesto a Pizarro di dare la propria disponibilità a sottoporsi ad un’infiltrazione (rientrava da un infortunio) per poi tornare utile in vista del match. Il cileno ha detto sì ma è poi rimasto in panchina per 90 minuti senza assaporare neanche sessanta secondi di quel Lazio-Roma vinto 2-0 dai giallorossi.
L’esclusione della stracittadina non è stata l’unica, ma la prima di una discreta serie che, in un mese, gli ha fatto perdere il posto in squadra. Dentro il "debuttante" Greco, gloria per Brighi e Simplicio, panchina per Pizarro. In più, dopo gli ingaggi milionari di Burdisso e Borriello, la graduatoria degli stipendi parla chiaro: il cileno è dodicesimo (3,8 mln lordi) alle spalle di una lunga schiera, compresi i brasiliani Adriano, Baptista, Cicinho e Doni.
Dal Cile, dove ora si trova, il Peq comunica solo via sms con Bruno Conti. Il suo ritorno, previsto per l’11-12 gennaio, potrebbe coincidere con una multa da parte della società. Poi, c’è il futuro. Quello che tifosi e club immaginano nella Capitale ma che qualcuno non esclude essere lontano dai giallorossi, annusata l’aria di maretta che respira lo stesso Pizarro negli ultimi mesi. L’ipotesi Zenit San Pietroburgo sarebbe la prima e preferita. Perché nella lontana Russia il Peq ritroverebbe un amico e maestro come Luciano Spalletti e poi perché, riferisce la Gazzetta dello Sport, potrebbe essergli recapitata un’offerta da 4 milioni di euro.
(Marco Fattorini)