Il maestro e l’allievo. Zdenek Zeman e Luis Enrique. Il boemo, richiesto di un parere sul momento della Roma – sua ex-squadra – non s’è fatto pregare. Lo spagnolo, parole sue, “è in confusione, deve trovare un equilibrio”. Allusione facile facile ai suoi continui cambi di formazione e non solo. Finora si sono viste undici formazioni diverse su undici partite stagionali. Un tourbillon continuo di giocatori, francamente eccessivo per non sospettare che il buon Zeman abbia ragione da vendere. Come spesso succede, ma questo è un altro discorso. Ufficialmente la dirigenza ha blindato l’allenatore. il ds Walter Sabatini ha esternato pubblicamente la sua stima e la sua fiducia nei confronti dell’asturiano, scelto per dare corpo e anima ad un progetto tanto ambizioso quanto ancora poco definito. Finora pochi alti e molti bassi, con il doppio inciampo contro Genoa e Milan a lasciare più di una cicatrice. I tifosi mugugnano, vorrebbero vedere qualcosa di diverso. Va bene la ‘revoluciòn‘, va bene sperimentare, ma nel calcio, come nello sport in genere, servono i risultati. Specialmente in un ambiente come quello italico, abituato a giudicare tutto con la lente delle vittorie. Dunque, a parole, Luis Enrique non si tocca. Ma sarà proprio così? Le possibilità di sconfessare la sua investitura sono al momento ancora piuttosto basse. Ma di certo da adesso in poi non si potrà più sbagliare. Servirà innanzitutto maggiore concretezza. Il calendario offre un assist. Novara e poi Lecce, due impegni sulla carta non certo impossibili. Ripartire con sei punti in cascina sarebbe un bel modo per voltare pagina e dimostrare che questa Roma è viva e lotta insieme a noi. Contro gli uomini di Tesser, però, c’è il concreto rischio di vedere in campo l’ennesima formazione diversa. L’allenatore, stando alle ultime indiscrezioni, sembra orientato a rilanciare a centrocampo Leandro Greco, mentre in difesa, viste le difficoltà palesate dai terzini, potrebbe scattare l’ora di Loic Nego, prelevato in estate a parametro zero dal Nantes e mai sceso in campo finora. Il francese, impiegabile sia al centro che sulla fascia, potrebbe essere la grande sorpresa sulla corsia destra. Laddove i vari giocatori fin qui alternatisi non hanno mai convinto del tutto.
Il meno peggio è Rosi, che però è ancora convalescente. Di Cassetti e Cicinho, Luis Enrique non sembra fidarsi troppo, complice anche qualche guaio fisico di troppo. Lo spagnolo, comunque, tira dritto, incurante delle critiche. Anche quando arrivano da un santone come Zeman.