L’inizio non era stato dei migliori, ma pian piano Bojan Krkic sta entrando nel cuore dei tifosi della Roma. Finora il suo bottino in campionato è di otto presenze e tre reti, l’ultima delle quali sabato a Novara. Assieme al compagno Osvaldo (dieci gettoni e cinque gol per l’ex-Espanyol) compone il reparto d’attacco più prolifico della A. Una bella soddisfazione per entrambi, su cui erano in molti a nutrire dubbi. Di Osvaldo si diceva che era uno scarto del nostro calcio, di Bojan che era ancora acerbo, e che in fondo era solo una riserva, seppure del grande Barcellona. Tutte chiacchiere, spazzate via dalla prova del campo. L’unica cosa che conti davvero. Ai microfoni di Sky l’ex-blaugrana non ha nascosto la gioia per il successo di Novara, cercando, però, di non sbilanciarsi troppo sugli obiettivi stagionali. “Lo scudetto? Sarebbe bello, ma non credo sia questo il nostro obiettivo”. Poi il leit-motiv di tutti i calciatori e addetti ai lavori: “Pensiamo partita dopo partita”. Nella mente di Bojan, per ora, c’è solamente il Lecce, ovvero il prossimo avversario. Una squadra reduce dal positivo successo di Cesena, che ha permesso a Di Francesco di puntellare la sua traballante panchina. Nel mezzo, però, c’è la sosta per le Nazionali. Per i salentini c’è ancora tempo. A Bojan viene chiesto chi l’abbia stupito di più tra i suoi compagni, e la risposta non giunge di certo inaspettata. “Totti è un fenomeno, è unico, un esempio per tutti i giocatori della Roma”. Il Pupone è una spanna sopra tutti, però è tutto il gruppo, formato da calciatori di grande esperienza, a raccogliere la sua stima e la sua ammirazione. Gente come Juan, come Pizarro, come Perrotta, possono dare solo consigli utili a un giovane come lui. Che era partito in punta di piedi, ma ora sembra essersi ‘preso la Roma’, come si suol dire. Le potenzialità dello spagnolo sono ancora parzialmente inesplorate. Fisico brevilineo, rapido, gran tecnica, Bojan ha tutto per imporsi definitivamente, anche in una realtà difficile come quella italiana. Una realtà dove trionfano spesso il tatticismo ed il difensivismo, ma poi alla fine sono quelli come lui a fare la differenza. Ed a spostare gli equilibri. Spesso sono gli attaccanti a marcare la distanza tra una squadra e l’altra.
Se ne hai di prolifici, allora ci sono ottime probabilità di fare un buon campionato. E la Roma, con il duo tutto classe e gioventù formato da Bojan e Osvaldo, può augurarsi di andare davvero lontano.