Mexes ha dato l’addio, Menez è incerto sul futuro e adesso il possibile addio di Daniele De Rossi alla Roma è diventato addirittura oggetto di scommesse da parte dei bookmakers; la quota è offerta a 1,20. Il tema di un’ipotetica partenza del centrocampista di Ostia è diventato infatti d’attualità dopo i recenti sfoghi del giocatore, che avrebbe lamentato una fiducia calante da parte di tifoseria ed ambiente. Per tastare il polso della situazione abbiamo intervistato in esclusiva l’ex-tecnico giallorosso Carletto Mazzone, da sempre seguace appassionato delle vicende della Lupa.



Mazzone, secondo lei è possibile che la nuova Roma ‘americana’ prenda in considerazione l’idea di cedere De Rossi?

Mah, intanto io dico una cosa: “ma ‘sti americani so’ arivati o no”?

Guardi, l’ufficializzazione ancora non c’è ma dovrebbe essere ormai DiBenedetto il prossimo patron: si definirà tutto verso metà aprile secondo le ultime notizie…



Beh, certo, se questi vengono e si presentano, come prima mossa, cedendo De Rossi, non mi pare che partiamo col piede giusto. Con ragazzi come Daniele, come Totti, ho un profondo legame affettivo. Sono simboli di romanità, sono cresciuti in questa squadra.

Ma, al di là dell’affetto, dal punto di vista tecnico come giudica la questione-De Rossi?

Gli americani devono darci una Roma altamente competitiva. Serve una Roma da scudetto, che è una gioia che la famiglia Sensi, per fortuna, ci ha fatto assaporare. De Rossi non può mancare in una formazione del genere.

Uno che invece, idealmente, ha già fatto le valigie è Philippe Mexes. Ha fatto bene per lei a scegliere il Milan?



Preferisco non entrare in queste cose, sono scelte personali. Dico solo che Mexes è un ottimo giocatore, dispiace che vada via.

 
Lei insisterebbe su un giocatore talentuoso quanto discontinuo come Menez?

Adesso c’è la moda di prendersela sempre con i vari Balotelli, Cassano ed anche Menez… Chiarisco che non condivido assolutamente i loro atteggiamenti. Però parliamo di giocatori di grande qualità e Menez può dare tanto alla squadra.

 

Infine, capitolo-allenatore: qual è il suo favorito per una Roma da scudetto, come dice lei?

Ancelotti. Conosce la città di Roma ed ha un legame molto forte con l’ambiente, come ha sempre sottolineato. E’ bravo ed esperto; e ci tengo a dire che quest’ultimo requisito non è mai un difetto per un tecnico.

 

 

(Alessandro Basile)