A Riscone di Brunico la Roma si allena in un clima disteso, agli ordini del coach Luis Enrique. Le giornate si susseguono tra allenamenti intensi e qualche caso di mercato che, volenti o nolenti, arriva sin dentro lo spogliatoio. La società è alle prese con due casi spinosi: la cessione di Vucinic, che ha ormai dichiarato in tutti i modi di essere pronto a lasciare la squadra giallorossa per accasarsi altrove, e le difficoltà nel trovare l’accordo con Daniele De Rossi per il rinnovo del contratto. Il capitano del futuro è in scadenza di contratto: a giugno 2012 il numero sedici giallorosso sarà libero di lasciare la squadra e scegliere la strada che più lo aggrada, eventualità questa che la società vuole scongiurare in ogni modo. Ma la differenza tra la domanda del ragazzo (5 milioni di euro a stagione) e l’offerta della società (3,5 più bonus) per rinnovare il contratto resta abissale, soprattutto tenendo presente che, attualmente, De Rossi di milioni ne percepisce 4,2 a stagione. Un gioco al ribasso della dirigenza che lascia De Rossi e il popolo giallorosso decisamente perplessi e che rischia seriamente di mettere il ragazzo nella condizione di andarsene, a parametro zero, al termine della prossima stagione. Un nuovo caso Mexes? Il rischio c’è ed è concreto, anche se tutti hanno l’intenzione di scongiurare questa eventualità. Tutti tranne i club inglesi del Chelsea e del Manchester City e la squadra spagnola del Real Madrid, che sarebbero ben contente di scatenare un’asta al rialzo per accaparrarsi le prestazioni del centrocampista romano.
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De Rossi non sembra preoccupato: a prescindere da quello che sarà ha sempre garantito il massimo impegno per la maglia giallorossa, sino all’ultimo istante in cui la indosserà. L’ipotesi però che quella data non sia così lontana comincia però a diventare uno spauracchio che agita i sonni dei tifosi capitolini. I tempi tecnici per trovare un accordo ci sono: adesso bisogna che le parti in causa si vengano incontro. Chelsea, City e Real, fiduciose, attendono alla finestra.