I dolori del giovane Mirko. Potrebbe chiamarsi così la vicenda legata a Vucinic. L’attaccante montenegrino continua a mandare segnali di insofferenza. Nemmeno l’atmosfera del nuovo ciclo giallorosso, con Luis Enrique ad indicare la retta via, sembra averlo distolto dai suoi propositi. Lui voleva e vuole tuttora partire, verso altri lidi. Stamane ha lasciato il ritiro, ufficialmente per problemi fisici. In pratica sono due giorni che salta gli allenamenti, circostanza che potrebbe suscitare più di un ‘retropensiero’. Il giocatore sembra già fuori dalla nuova Roma. In questi giorni Luis Enrique è rimasto colpito dall’impegno di gente come il ritrovato Cicinho ed il veterano Taddei. Ma lui, Vucinic, così come pure Menez, che sembra destinato al ritorno in Francia, continuano ad apparire lontano da tutto e da tutti. “Mirko lontano dal progetto? Ha fatto tutti gli allenamenti tranne gli ultimi due per un problema fisico – ha spiegato oggi Luis Enrique in conferenza stampa – Ha un problema ad un ginocchio operato”. Dunque, nessun caso, a sentire il tecnico spagnolo, eppure i dubbi rimangono. “Noi cerchiamo di lavorare sempre insieme, tutti in sintonia, dobbiamo essere una squadra dentro e fuori dal campo”, è il proclama lanciato dall’asturiano, che si rivolge così a tutti gli scontenti: “A tutti i i giocatori chiedo di dimenticare il passato e giudicare come questa squadra si allena, il fatto che stiamo vivendo un punto di svolta deve essere un’occasione da cogliere per creare un nuovo ambiente. Io cerco la costruzione di questa sintonia, se mi accorgessi che qualcuno non è in sintonia starà fuori dal gruppo”. Parole chiarissime, garbate ma pronunciate con fermezza. La nuova Roma non deve restare un progetto solo teorico, un qualcosa di pittoresco destinato a sbriciolarsi dinanzi ai primi, seri banchi di prova. Serve un gruppo convinto e compatto. Quelli col broncio, come Vucinic, tornino a sorridere oppure per loro non ci sarà posto in squadra. Questo in pillole il Luis Enrique-pensiero, che non ha mancato di evidenziare anche i lati positivi di questa prima fase della preparazione, come “la gente che sta accompagnando la Roma sostenendola tutti i giorni, e poi mi piace il modo in cui si lavora, l’intensità e la curiosità dei giocatori per questa nuova avventura”.



Diplomatico invece lo spagnolo sulla semirissa dialettica tra Baldini e Totti: “Non ne voglio parlare. Sono sicuro che ad entrambi interessa il bene della Roma”. Il mercato gli ha regalato oggi ufficialmente il tanto atteso Bojan e presto gli donerà pure Heinze. E’ una Lupa che pian piano cresce, col supporto di tutti. Vucinic, però, non sembra farsi commuovere. Lui aspetta sempre una chiamata dalla Juve o, forse, dal Tottenham. Questo progetto Roma, almeno per ora, non sembra proprio roba sua.



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