Alla fine è arrivata la fumata… arancione. Nella prossima stagione Maarten Stekelenburg difenderà i pali della Roma. Il ds giallorosso Walter Sabatini ha trovato l’accordo con l’Ajax al termine di un lungo vertice: stando a quanto riportato da Sky Sport 24, ai Lancieri andranno 6 milioni di euro più due di bonus in caso di qualificazione alla Champions. Per il portiere è pronto un contratto quadriennale da un milione e mezzo a stagione. Affare fatto, quindi, e domani verrà data l’ufficialità. Che questo fosse il giorno della chiusura, lo aveva annunciato oggi l’agente italiano di Stekelenburg, Franco Parisi: “Se l’accordo non si trova oggi non lo si trova più e la Roma farà le sue scelte, ma diciamo che questa è la giornata del sì”. Dichiarazioni che ora risuonano profetiche. Dopo un lungo inseguimento ed un mezzo depistaggio su Kameni, portiere camerunense dell’Espanyol, alla fine Sabatini è riuscito a consegnare alla sua ‘creatura’ il portierone che serviva. Un vero gigante della porta, sia in senso letterale-fisico, che di bravura. Il portiere della Nazionale olandese, classe 1982, ha vestito finora in carriera solamente la gloriosa maglia dell’Ajax. Ai Mondiali dello scorso anno è risultato come uno dei migliori interpreti del ruolo, se non il migliore, trascinando in finale l’Olanda a suon di parate. Nel suo personale palmares figurano 2 campionati olandesi, 3 coppe d’Olanda e 4 supercoppe nazionali. Con lui i tifosi giallorossi dovrebbero tirare un sospiro di sollievo. Dopo anni di alti e bassi (più i secondi, in verità…) con i vari Doni, Julio Sergio e Lobont, ecco un estremo difensore forte, solido, e di grande esperienza internazionale. Uno che trasmette sicurezza alla retroguardia e che, cosa assai gradita a Luis Enrique, se la cava bene pure con i piedi, nei rinvii. L’africano Kameni è stato una sorta di spauracchio, tenuto lì come soluzione d’emergenza. In realtà l’obiettivo primario della Roma è sempre stato lui, ‘Steke’, che adesso avrà l’occasione di misurarsi, a 29 anni suonati, con una realtà complessa come quella italiana. Giocare in Olanda e giocare in Italia non è esattamente la stessa cosa; si tratta di due modi profondamente diversi di concepire il calcio. Di certo, qui da noi, potrà ammirare la grande cura con cui vengono messi a punto
I meccanismi difensivi, e potrà sentirsi magari più ‘protetto’. Per qualsiasi tiro dovesse arrivare verso la porta giallorossa, ci penserà lui, Maarten da Haarlem. Sì, stavolta i tifosi della Lupa possono proprio stare tranquilli.