Sono ore decisive per il passaggio di Marco Borriello al Paris St. Germain. Stando a quanto riportato da L’Equipe, la trattativa con la Roma sarebbe entrata nella fase più calda. Leonardo, grande estimatore del bomber napoletano, punta ad ottenerne le prestazioni con la formula del prestito con diritto di riscatto, che verrebbe fissato a 8 milioni di euro. Una proposta che, per il momento, convince poco i giallorossi, che vorrebbero cercare di recuperare, almeno in buona parte, quanto speso in estate per il riscatto dal Milan. Dunque, Sabatini non si accontenterà di meno di 7-8 milioni. Si continua a lavorare, comunque, e non è escluso che già a breve possa arrivare l’attesa fumata bianca. La volontà delle parti in causa è pressoché unanime, quindi è probabile che si arrivi al più classico dei compromessi a metà strada. Nel caso, per il momento piuttosto improbabile, che l’affare salti, i parigini si fionderebbero con decisione sullo juventino Amauri, che ha un paio di richieste importanti dalla Turchia. Cessione di Borriello a parte, la Roma conta di riuscire a prendere almeno altre due pedine per completare l’organico. Il tempo, però, stringe e bisogna accelerare le trattative. A centrocampo può arrivare uno tra Gago e Lassana Diarra, senza trascurare la pista Pjanic. In difesa, invece, non è detta ancora l’ultima parola per l’affare Kjaer, anche se non sarà facile riallacciare i rapporti con il Wolfsburg, con il quale c’è stato un reciproco scambio di accuse. L’ad Fenucci ha promesso il massimo impegno da parte della società per acquistare i tasselli mancanti. Di certo, ha detto, ci sarà qualche novità nei prossimi giorni. Novità attese con particolare ansia dai tifosi, poco convinti dei primi, incerti passi della nuova creatura svezzata da Luis Enrique. Il tecnico sta scontando, in particolare, il suo scarso feeling con Totti, anche se, secondo Fenucci, “non esiste nessuna complicazione a riguardo”. A giudizio del dirigente romanista, il capitano resta un elemento cardine della squadra e del nuovo progetto. Non tanto e non solo un ‘monumento’ della storia della Lupa, ma anche un calciatore che può dare ancora tantissimo alla causa. L’importante è che se ne convinca anche lo spagnolo, seriamente intenzionato a trattare l’esperto campione come uno dei tanti.



Come un Okaka qualsiasi, insomma. Un atteggiamento che, nell’ambiente della Capitale, difficilmente viene perdonato agli allenatori…

 

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