La Roma di Luis Enrique non riesce proprio ad ingranare. Anche ieri sera i giallorossi, al cospetto di un ottimo Siena, hanno fallito l’appuntamento con la vittoria. Qualcosa a livello di gioco si è visto, ma solo nel primo tempo, ed a ritmi, peraltro, molto lenti. Poi è venuta fuori la squadra di Sannino, che ha creato tante occasioni e pareggiato meritatamente con Vitiello. Mezzaroma, presidente del club toscano, ha commentato a fine gara: “Sarebbe stato uno scandalo se avessimo perso”. Impresa ardua dargli torto. Nella difficile serata dei capitolini, non ha brillato nemmeno la stella di Francesco Totti. La collocazione in campo del Pupone resta uno dei grandi dilemmi tattici di questa Roma. Secondo la gran parte degli opinionisti, in realtà, è tutto l’attacco giallorosso che appare male assortito. Troppe punte centrali e nessuno con caratteristiche da esterno, che vada sul fondo per cercare il cross in mezzo. Un lavoro che di certo non si può chiedere a Totti. Sul suo utilizzo in campo si è espresso oggi anche l’ex-capitano Giuseppe Giannini, intervistato da Rete Sport. Secondo lui un tridente ‘pesante’ Borriello-Totti-Osvaldo non ha ragione di esistere. Se poi, addirittura, Francesco deve essere schierato a centrocampo, allora è meglio che non giochi proprio: questa la provocazione lanciata dal Principe. Non se ne può più, dice Giannini, di leggere pagelle che lodano Totti per la capacità di sacrificio. A lui “bisogna chiedere la giocata, il gol, la fantasia, non certo il dinamismo e l’interdizione”. Dei problemi di casa Roma ha parlato anche Carletto Mazzone, che ha invitato tutti ad avere pazienza. Luis Enrique deve avere il tempo necessario per proporre il suo calcio, spiega Mazzone. “Era nei programmi che ci potessero essere delle difficoltà iniziali”. Del resto lo spagnolo è stato scelto per le sue idee innovative, non certo per l’esperienza, che gli difetta. L’importante, comunque, è non perdere la testa, secondo l’ex-mister della Roma. Con la giusta determinazione, Luis Enrique può riuscire a ripercorrere le orme di Guardiola: “Gli auguro di far bene tanto quanto sta facendo Pep, anche se non bisogna dimenticare che i giocatori della Roma non sono certo quelli del Barcellona…”. Il consiglio finale di Mazzone all’asturiano è uno solo: quello di perseverare.



“Le idee sono buone, i risultati meno, ma deve essere tenace”. La tenacia proprio non gli manca: Mazzone può stare tranquillo.

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