Fabio Borini è stato uno dei colpi a sorpresa della Roma. Il giovane attaccante, prelevato dal Parma con la formula del prestito (oneroso) con diritto di riscatto, sarà una delle grandi scommesse di casa giallorossa. Lo spazio a sua disposizione, per la verità, non dovrebbe abbondare, avendo davanti gente come Bojan, Osvaldo, Lamela e Borriello, per tacere del capitano, Francesco Totti. Ma Borini, uno che è transitato al Chelsea di Drogba, non ha paura delle sfide. Per lui garantisce il suo procuratore Marco De Marchi che, intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo, ha raccontato un interessante retroscena di mercato. “Nell’ultima settimana per il mio assistito si era fatto avanti il Liverpool con una proposta importante”, ha svelato De Marchi. L’inserimento dei Reds, paradossalmente (ma non troppo), accelerò il passaggio del ragazzo in maglia giallorossa. La Roma, infatti, dopo il no iniziale del Parma per la comproprietà, ha deciso di chiedere il giocatore in prestito, mostrando ai gialloblù di essere seriamente intenzionati. La soluzione romanista, per Borini, è un qualcosa di altissimo livello, come ha sottolineato il suo agente. Fin dall’inizio c’è stata la piena disponibilità da parte del giocatore verso la proposta del ds Sabatini. E’ stato lui, ha spiegato De Marchi, l’unico ed il solo referente della trattativa. Nessun contatto con Baldini, anche se non è da escludere che il dirigente, attualmente nei quadri della Federazione inglese, abbia dato una ‘dritta’ al collega Sabatini. Borini, infatti, ha giocato al Chelsea e poi in Galles, nello Swansea, dove ha avuto modo di affinare le sue già interessantissime qualità. Qualità, peraltro, mostrate anche con la maglia dell’Under 21 di Ciro Ferrara. Il ragazzo, per chi non lo conoscesse, è una prima punta atipica – dice De Marchi – che fa tanto movimento e che può giocare sia al centro dell’attacco che da esterno. Prima di tutto, però, è un generoso, uno che partecipa al gioco e che si spende molto per la squadra. La sua missione è una sola: “Mettersi in mostra per convincere Luis Enrique”. Una missione che si presenta tutt’altro che facile. Ma con la giusta grinta e la giusta determinazione nulla è precluso. E poi lo spagnolo è uno che sa premiare i giovani. Sa valorizzarli e dar loro lo spazio che meritano. Tutto il contrario
Di certi colleghi nostrani, verrebbe da dire. Che sono la disperazione di Ferrara e Prandelli…