Il primo tempo di Roma Chievo finisce col parziale di 1-0. Avrà fatto bene la sosta alla Roma? Questa è il domandone che tutti i tifosi della “Maggica” si fanno temendo ciò che è accaduto ieri sera ai cugini laziali. I padroni di casa si schierano con una formazione carica di classe condivisa, tra centrocampo ed attacco, da De Rossi, Simplicio, Pjanic, Lamela, Bojan, Totti e chi più ne ha più ne metta. Il Chievo, squadra scomoda come una poltrona di granito, si veste del solito 4-3-1-2 con Thereau ad ispirare Pellisier e Paloschi là davanti. La Roma parte bene con triangoli e determinazione tanto è vero che in due minuti (al 4′ e 5′) sfiora il vantaggio con i giovani Lamela e Pjanic. Prima il Coco al limite dell’area clivense, prova un piattone di precisione trovando però in tuffo basso Sorrentino; poi il bosniaco ex Lione, dall’angolo sinistro dell’area grande, apre il suo destro e calcia un pallone che prende il spin giusto per insaccarsi sotto il sette ma il numero uno del Chievo è un gatto abile a salvare il risultato. La partita cala di intensità per un buon quarto d’ora perchè la Roma diventa sempre più macchinosa facendo il gioco che il Chievo vuole: lanci lunghi e mezze azioni che non trovano mai una boa d’area come l’infortunato Osvaldo. Al 22′ lo stadio trattiene il fiato per l’azione che vede protagonisti De Rossi e Bojan: lancio del centrocampista tanto lungo quanto preciso che, dall’altra parte del campo, pesca in velocità la penetrazione del piccolo attaccante; il baldo giovane mette palla a terra ma egoisticamente tira su Sorrentino invece di appoggiare sull’accorrente Pjanic, il quale, al vedere tale risultato, inveisce verso il compagno. Finalmente si fa sentire anche il Chievo che alla mezz’ora esce dal guscio, andando perfino vicino all’immeritato vantaggio, grazie al suggerimento che Thereau dà Pellissier, il quale non è abbastanza tanto rapido quanto Juan che riesce a salvare in extremis. Passano una manciata di minuti e stavolta gli occhi sono tutti per Lamela che, entrato in area dalla sinistra, decide si giocare solo sulla linea di fondo lasciandosi cadere sull’intervento in scivolata di un avversario: Carmine Russo di Nola decide di concedere il rigore più per premiare la giocata del giallorosso che per punire l’ingenuità del clivense. Manco a dirlo si presenta sul dischetto il capitano che assapora, già dalla lunga rincorsa, il suo primo gol in questa stagione. Così è, Sorrentino manco ci prova a mettersi tra Totti e il suo destino restando ad osservare la sassata che il Pupone scaraventa nell’angolo alto di destra. Il tabellone luminoso cambia il risultato, Totti mostra ai suoi tifosi la maglia che recita: “ scusate il ritardo”, si becca la sacrosanta ammonizione ma ciò che conta è che la Roma è in vantaggio a 10′ dallo scadere del primo tempo. Si va negli spogliatoi aspettando le contromosse di Di Carlo e dei suoi ragazzi.



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