Il Parma ha battuto la Roma col risultato finale di 3-2. Roma in vantaggio con Erik Lamela all’ottavo minuto del primo tempo. Pareggio e sorpasso parmense con Ishak Belfodil prima (34′) e Marco Parolo poi (39′, assist dello stesso Belfodil). Nel secondo tempo terzo gol di Cristian Zaccardo e sigillo finale di Francesco Totti, che ribadisce in gol la respinta di Mirante sul suo calcio di rigore (fallo di Acquah su Castan). Il Parma ottiene la terza vittoria consecutiva e sale a quota quindici punti, scavalcando proprio la Roma che resta ferma a quattordici, a meno otto dal terzo posto-Champions League. Nella week-end gli emiliani faranno visita al Parma, mentre la Roma riceverà il Palermo nel posticipo della domenica.



Partita pesantemente condizionata dalla pioggia, che ha trasformato il prato del Tardini nell’acquitrino che ha inevitabilmente fatto il gioco del Parma, livellando il gap tecnico tra le due squadre. Avvio di studio, fase centrale sulle montagne russe tra un capovolgimento e l’altro e finale completamente inzuppato, il tutto però sempre a ritmi sostenuti. Per questo vanno elogiati i giocatori di entrambe le parti, che hanno profuso un notevole sforzo agonistico. La vittoria del Parma è tutto considerato meritata: a parità di forze in campo ha vinto chi ci ha creduto di più e sbagliato bene.



Inizio molto timido, in balia dell’impeto romanista che non a caso al primo errore è sfociato in gol. Ottima la reazione successiva al 25′, favorita anche dall’innesto del francese Belfodil, più animale d’acqua dolce rispetto ad Amauri. Manovra più incisiva con il progressivo coinvolgimento di Valdes, spesso scavalcato nelle battute iniziali in cui l’impostazione era affidata ai rilanci della difesa. Il secondo tempo ha trasferito le sorti del match su un terreno più congeniale alle risorse parmensi: bravi i ragazzi di Donadoni a sfruttare tutte le proprie risorse (difesa strenua, sostanza a centrocampo e folate veloci in attacco).



Dopo il precoce vantaggio la Roma ha cercato di prendenre in mano le redini del match sfruttando il predominio a centrocampo ed alzando il baricentro. E’ durato poco però perchè ogni minima distrazione difensiva è sufficiente a ribaltare la squadra all’indietro constringendo i centrocampisti a riabbassarsi. In questo senso scherzare col fuorigioco può essere impossibile a questa squadra, almeno sinchè i vari interpreti non avranno accumulato l’esperienza sufficiente. Dodò non può essere il prossimo capro espiatorio: forse bisognerebbe cambiare assetto ma Zeman non pare esattamente dell’idea. Varie ed eventuali dal primo tempo: sempre più intrigante Lamela, nella fattispecie molto largo a destra: può essere un bel grimaldello tattico per allargare la manovra e favorire i tagli dei centrocampisti; recidivo De Rossi nella zona di playmaker, da cui ha presto esiliato Bradley che dal canto suo si è prodotto in movimenti più ad ampio raggio. Globalmente la Roma è stata troppo penalizzata dalle condizioni di gioco: bisogna saperci fare i conti, ma per chi vuole giocare a calcio non era certo la partita più adatta.

Ripone manie di protagonismo a favore del cosiddetto “buonsenso”: non eccede nella distribuzione dei cartellini anche se i pretesti non mancherebbero; concede un rigore giusto (il Parma nemmeno protesta) ed espelle Belfodil a norma di regolamento.

Alza la punizione di Totti al 39′, respinge in tuffo Bradley due minuti dopo, para il rigore al Pupone ma non basta.

Serve l’assist a Lamela con un rinvio maldestro: triplica l’impegno sino al meritato riscatto, che di fatto decide la partita. Nella sua area si fa sentire.

Salva quasi sulla linea sul colpo a botta sicura di Osvaldo (41′), cui globalmente concede davvero le briciole. Sicurezza totale, a prescindere dal campo.

 In difficoltà contro Lamela, che spesso lo raggira, ma come al solito non molla mai.

Animato dal sacro fuoco dell’ex, abusa dell’inesperienza di Dodò. Spinge come un ossesso per larghi tratti della gara e sfiora addirittura l’eurogol dai 40 metri.

Sostanza: buoni scatti e movimenti intelligenti, non sempre accompagnati da giocate precise.

Inizialmente impreciso in fase di rifinitura, forse perchè la squadra tende a bypassarlo. Sale in cattedra alla distanza usando il cervello anche nell’acquitrino: rilanci astuti per le falcate di Biabiany.

La prima cosa che fa è il gol del 2-1: da lì in poi cresce facendo spesso la voce grossa a metà campo. Ripresa di grande quantità.

Alza un destro da buona posizione e globalmente risulta impreciso pur accentrandosi con costrutto. Più logico nella ripresa dal 15’st ACQUAH 6 Si cala nella palude con lo spirito adeguato.

Diventa arma letale nella ripresa, sfruttando l’acqua plannign: bel cross per Belfodil e accelerazioni assortite, una delle quali genera il terzo gol dal 36’st N.SANSONE s.v.

Si fa male dopo un quarto d’ora: dodici punti di sutura al labbro dal 17′ pt BELFODIL 7 Gran gol, il secondo in campionato, di potenza e freddezza. Poi: assist vincente per Parolo, gran zuccata al 1’st e complice sulla scena del terzo gol. L’espulsione è proprio una macchiolina.

All.DONADONI 7 Bravo a spronare la squadra dopo l’avvio timido, paradossalmente fortunato nel perdere Amauri: l’ingresso di Belfodil spacca la partita.

Anticipa Biabiany lanciato al 21′, subisce senza colpe particolari ed esce per infortunio dal 1’st GOICOECHEA 6,5 15 secondi per la prima parata (non facile, su Belfodil). Reattivo nelle uscite, salva il salvabile, cioè tutto tranne Zaccardo.

Fa molta fatica a destreggiarsi sul terreno pesante, ma compensa con grande impegno e buona aggressività. Patisce Biabiany nell’uno contro uno.

In grave ritardo su Parolo che ha anche il tempo di sbagliare, salva due gol:il primo sulla linea (21’pt), il secondo in spaccata su Belfodil (35’st).

Meglio quando non va per il sottile. Superato da Belfodil sul primo gol e sbandato sul secondo, ma si procura il rigore della speranza.

Ha degli alibi rilevanti ma azzecca solo un cross in avvio. Lascia campo a Rosi, tiene male la posizione e buca il rilancio che innesca il pareggio di Belfodil. Da rivedere all’asciutto dal 22’st MARQUINHO 5,5 Rosi tiene basso pure lui, che sarebbe più fresco. Su un terreno del genere il suo apporto è dfficilmente valutabile.

Vuole fare il play e da play agisce: tant’è. Buona presenza e disinvoltura nel primo tempo, vittima dell’acquazzone nella ripresa.

Mobile in avvio, poi cala correndo spesso fuori giri. Pericoloso al tiro con destro secco al 41′, sventato da Mirante dal 22’st PERROTTA 6 Quando il gioco si fa duro c’è sempre bisogno di un Perrotta: fa volume in mezzo al campo.

Complici le difficoltà ambiantali fatica a trovare la miglior collocazione tattica, pur mantenendosi dinamico. Annega nella ripresa.

Fisicamente attivo e molto largo a destra, regala un gol di pregevole fattura, già il sesto in campionato. Poi diventa paperella sui flutti del Tardini: offre un assist pregiato ad Osvaldo (Paletta sventa in extremis) e cerce sempre la giocata risolutiva.

Le due faccie di un destro: a botta sicura (40′) e da fuori area (44′). Paletta prima e la mira poi gli negano la gioia. Il resto sono polveri bagnate.

Destro centrale al 10′, punizia di fuoco al 39′ (Mirante attento). Non può più usare la velocità sul bagnato: il terreno pesante lo limita molto. Cerca di alzare il pallone verso l’area e segna il gol che riapre i giochi.

All.ZEMAN 5,5 Squadra pimpante in avvio e sino a metà tempo, ancora una volta da registrare in fase difensiva, dove tre ventenni evidentemente sono ancora troppi. Nella ripresa la pioggia lava via molti tentativi di argomentazione tecnica.

 

Il tabellino

Marcatori: 8’pt Lamela (R), 34’pt Belfodil (P), 39’st Parolo (P), 20’st Zaccardo (P), 26’st Totti (R).

Parma (3-5-2): Mirante; Zaccardo, Paletta, A.Lucarelli; Rosi, Gobbi, Valdes, Parolo, Marchionni (15’st Acquah); Biabiany (36’st N.Sansone), Amauri (17’pt Belfodil) (Pavarini, Bajza, Fideleff, Benalouane, Morrone, Musacci, Ninis, Palladino, Pabon). All.Donadoni.

Roma (4-3-3): Stekelenburg (1’st Goicoechea); Piris, Marquinhos, Castan, Dodò (22’st Marquinho); De Rossi, Bradley (22’st Perrotta), Florenzi; Lamela, Osvaldo, Totti (Svedkauskas, Romagnoli, Burdisso, Pjanic, N.Lopez, Destro). All.Zeman.

Arbitro: Damato

Ammoniti: Osvaldo (R) per proteste, Belfodil (P) per comportamento non regolamentare, Mirante (P) per perdita di tempo.

Espulso: 39’st Belofidl (P) per somma di ammonizione (c.n.r. e gioco scorretto).

 

(Carlo Necchi)