Roma-Fiorentina termina con il punteggio di 4-2. Zeman vince il confronto diretto con Montella, presente attuale e possibile della Roma si sono incrociati all’Olimpico quasi in una riedizione calcistica del noto film hollywoodiano “Sliding Doors”. I siparietti della vigilia, compresa l’amnesia al momento di scendere in campo da parte di Vincenzo Montella che avrebbe, come documentato da Sky, fatto qualche passo verso la panchina della Roma prima di rendersi conto che no, lui la Roma non l’allena, è il tecnico della Fiorentina. Finora da molti rimpianto, ma forse da oggi – in effetti – non più come prima.
Partita incredibile all’Olimpico per intensità e concentrazione da parte delle due squadre. Un poema epico, corale che sublima le prestazioni dei singoli in un’epopea chiamata gioco del calcio. Se dopo squallidi 0-0 o partite anche con molti gol ma contrassegnate da episodi chiaramente irregolari o partite “no” di difensori e portieri vi siete chiesti: “ma chi me li restituisce questi 90 minuti di noia?”, dopo una partita così sarà chiaro perché in Italia esiste il Calcio e gli altri sono solo sport minori. Senza offesa, sia chiaro. Ma una partita del genere dà senso alla passione per questo sport.
La Roma fa una partita di una intensità e di una concentrazione incredibili. Sembra davvero una orchestra la cui potenza è più della somma degli artisti e degli strumenti che la compongono. Senza nulla togliere a Totti, Bradley, Pjanic e a tutti gli altri, anzi. Le azioni, le iniziative dei singoli, ogni contrasto, ogni lotta sul pallone è stata una storia nella storia di una partita giocata dal fischio d’inizio al ultimo secondo di recupero. E questo senza la retorica di allenatori che dicono di pretendere il massimo dai giocatori. Ma da giocatori che hanno dato il massimo da loro stessi e per loro stessi, seguendo la via che Zeman ha indicato.
La squadra di Montella è stata travolta da un fiume in piena, e ha tentato di resistere alla corrente e di lottare con classe e determinazione. La prova della Viola non è stata affatto insufficiente, anzi. Roncaglia, Rodriguez, El Hamdaoui e tanti altri tra i giocatori viola hanno accettato il duello e si sono battuti fino alla fine e oltre, anche quando il risultato non si sarebbe potuto ribaltare. Unico neo Olivera, giocatore indegno di calcare un campo di calcio dove si è svolta una partita di questo livello. E non per mancanza tecnica o di grinta, ma perché certe scene da killer sono degne solo della prova tv. E meriterebbero una lunga squalifica.
Andare all’Olimpico con gli striscioni giusti “Daje Daniè, ricominciamo!” in quasi 50mila nel gelo di un inverno che si è svegliato da pochi giorni e sferzati da un vento tagliente protetti solo dalle sciarpe della propria squadra del cuore (vale anche per i vola presenti) non ha prezzo. E per una volta è stato tutto, tutto, ripagato.
Goicoechea, 6,5 – Sgraziato forse, e un po’ frettoloso in alcuni interventi, ma – non si sa come – funziona. E’ il portiere che piace a Zeman, e che ha il coraggio o l’incoscienza di impostare l’azione dalla tre quarti se la squadra sale. Salva il risultato nel finale, giusto un attimo prima di rischiare di compromettere tutto uscendo a farfalle. Dalle stelle alle stalle (e ritorno).
Piris, 7 – Ricordate il Piris che non andava bene di inizio stagione? Non copre bene, è timido nell’impostare, non spinge è impreciso. Scherzetto! Era un sosia. Quello vero è questo. Concentrato fino al millimetro, corre a più non posso. E non sbaglia. Niente.
Marquinhos, 7 – Aveva forse la testa al mondiale under 21? Sentiva la pressione di dover chiudere a chiave la difesa della Roma per continuare a vincere? No. Non è l’erede di Thiago Silva, ne è la reincarnazione.
Castan, 7,5 – Prova di autorevolezza spaventosa, qualche sbavatura ma è davvero ovunque. Lotta, cade e si rialza. Ma tra centrocampo e difesa è ovunque.
Balzaretti, 6,5 – Definirlo nota stonata è ingiusto, ma stasera è stato lui l’anello debole della catena. Incredibile, anche perché ha giocato bene.
Bradley, 8 – Se avesse fatto qualcuno dei 3/4 gol che “avrei segnato anche io” un bel 9 non glielo levava nessuno. Nonostante questo ha acceso la squadra, l’ha fatta vivere, ha salvato sulla linea un gol che poteva ribaltare le sorti dell’incontro. Immenso.
Tachtsidis, 7 – Un gol “scippato” da Castan, ancora le solite incertezze ma una una partita generosissima e in crescendo. Il giorno che diventa lui il match winner…
De Rossi, 6,5 – Buon impatto sulla gara. Classe e un po’ di corsa, non la macchia nei momenti di tensione nervosa.
Florenzi, 6,5 – Tanta corsa, anche di qualità, ma oggi sono stati altri a prendere per mano la squadra. Lavoro comunque prezioso e costante, non è certo una bocciatura.
Perrotta, 7 – Grande impatto sulla gara, corre come un ragazzino. E lo fa con spensieratezza.
Pjanic, 7,5 – Un gradino sotto a Bradley per tutto quello che ha rappresentato in attacco è stato però devastante.
Destro, 6,5 – E’ anche sfortunato, ma la strada giusta la sta percorrendo. Deve aver tempo (e magari un pizzico di fortuna, non tanta, ne basterebbe poca)
Osvaldo, 7 – Entra e ammazza la partita. Con il sorriso.
Totti, 8,5 – Due gol, la maturità e il cuore.
All. Zeman 7,5 – Sarà pur (anche) merito suo? Tanto ha masticato amaro contro la Juventus, quanto è stata dolce la serata contro Montella. Da domani altri problemi, ma intanto ora la Roma è di nuovo in pista. A proposito, vince nonostante un gol regolare annullato. Non conta? Beh, mettilo lì…
Viviano, 6,5 – E’ croce e delizia della porta toscana. Alterna papere e miracoli. Quasi in pari numero. Per cui diamogli la sufficienza. Mezzo punto in più perché – diavolo – quelli arrivavano da tutte le parti!
Roncaglia, 6,5 – Grande partita di Facundo Roncaglia che si conferma come una grande scoperta di questo campionato. Non basta, ma aiuta.
Rodriguez, 6,5 – Idem come sopra, partita di spessore che contro un avversario normale sarebbe bastata e avanzata. Splendida la scivolata con cui toglie la gioia del gol a Destro.
Savic, 5 – Annullato.
Cassani, 5 – Annichilito.
Fernandez, 6 – Fa qualcosa di più di Cassani, ma non sbroglia la matassa.
Aquilani, 5 – Asfaltato.
Borja Valero, 5,5 – Abulico.
Olivera, 4 – Bruttissimo il fallo su Pjanic, cancella qualsiasi cosa di buono abbia fatto in questa gara (comunque nulla di sufficiente)
El Hamdaoui, 6,5 – Grande impatto sulla gara e gol pesantissimo che riapre subito i giochi. Peccato non basti.
Pasqual, 6,5 – Grande generosità, ci prova a più riprese e si inserisce molto bene. Non è fortunato, e questa Roma è troppo forte.
Cuadrado, 6 – Partita in cui ha provato a giocarsi tutte le sue carte, senza barare. Avrebbe fatto meglio a farlo.
Toni, 5 – Mai pericoloso, ma era davvero complesso esserlo oggi.
Seferovic, 6,5 – Non ci crede nessuno tranne Montella e lui quasi ribalta la partita. Bravo.
All. Montella, 5 – Azzecca i cambi. Per il resto esce dall’Olimpico gonfio come una zampogna. Al di là della solenne lezione di Zeman, qualcuno si è accorto che ha fatto nove punti in otto partite in trasferta?
7′ Castan (R), 14′ Roncaglia (F), 19′ e 46′ pt Totti (R); 2′ El Hamdaoui (F), 44′ st Osvaldo (F)
Goicoechea; Piris, Marquinhos, Castan, Balzaretti; Bradley, Tachtsidis (20′ st De Rossi), Florenzi (20′ st Perrotta); Pjanic, Destro (28′ st Osvaldo), Totti. (Lobont, Stekelenburg, Burdisso, Romagnoli, Dodò, Taddei, Marquinho, Lamela, Nico Lopez). All. Zeman.
Viviano; Roncaglia, Rodriguez, Savic; Cassani (1′ st Mati Fernandez), Aquilani, Olivera (1′ st El Hamdaoui), Borja Valero, Pasqual; Cuadrado, Toni (38′ st Seferovic). (Neto, Lupatelli, Tomovic, Bernardeschi, Della Rocca, Romulo, Migliaccio, Llama, Jovetic). All. Montella.
Banti di Livorno.
Ammoniti Tachtsidis (R), Olivera (F), Cassani (F), Rodriguez (F), Cuadrado (F) e Roncaglia (F).