Il rapporto tra Luis Enrique e la Roma può durare tranquillamente fino al 2013, cioè fino alla scadenza naturale del contratto. A dirlo è stato lo stesso allenatore giallorosso, che oggi, alla vigilia del match con l’Atalanta, ha affrontato il tema futuro in conferenza-stampa. “Nel calcio parlarne – ha detto – è un’utopia, non esiste il futuro”, è l’opinione, originale come sempre, dell’asturiano, che ha precisato che, se la società vorrà, è disposto a rimanere a Roma fino alla fine del contratto. Il tecnico ha avuto parole di grande elogio per la dirigenza, che lo ha sostenuto anche “quando le cose all’inizio non andavano come si pensava”. Dunque, a quanto pare, il Barcellona può attendere. Già, perchè il nome di Luis è uno dei primi nella lista dei papabili per il dopo-Guardiola. Il tecnico catalano non ha ancora sciolto le riserve, con Moratti pronto ad offrirgli ponti d’oro (20 milioni all’anno secondo Marca) per portarlo all’Inter. Vicende che non riguardano la Roma, intenzionata a tenersi stretta il suo allenatore e a far bene nell’insidiosa trasferta di Bergamo. Occorrerà la massima concentrazione per far risultato, secondo Luis Enrique, che non vuole minimamente pensare al derby del 4 marzo. “Per noi adesso la partita più importante è quella con l’Atalanta, non quella con la Lazio”. Da uomo pragmatico qual è, lo spagnolo ha sottolineato che per lui non ha senso parlare della panchina romanista come un punto di arrivo o di partenza per la sua carriera: “Vivo il presente, lavoro ogni giorno per migliorare la mia squadra e dopo non so cosa succederà”. E il presente dice che la Roma deve assolutamente andare a caccia dei tre punti, sia in ottica terzo posto e sia per presentarsi alla stracittadina nelle migliori condizioni possibili. Lo scontro tra Milan e Juventus, in programma stasera a San Siro, non sembra interessare più di tanto il tecnico giallorosso, secondo il quale non sarà una sfida decisiva per lo scudetto. “Certo, se fosse possibile, mi piacerebbe vederle perdere tutte e due…”, ha ironizzato. La lotta per il tricolore non riguarda la Roma, ma potrebbe riguardarla già dal prossimo anno, chissà. Tutto dipenderà dai piani di sviluppo della società, che non dovrebbero essere a scadenza troppo lunga, come precisato più volte da Sabatini e Baldini.
L’obiettivo è vincere quanto prima, non tra 5 anni, come disse qualche tempo fa il ds. Ai tifosi conviene fidarsi…