La Roma ha intenzione di insistere più che mai sulla linea verde. Giovani, giovani di qualità, meglio ancora se provenienti dal Sudamerica, un mercato che il direttore sportivo Walter Sabatini conosce molto bene. Tra i brasiliani, piacciono molto i difensori Dedè e Dodò; il primo è un centrale del Vasco de Gama, più volte accostato alle nostre squadre, il secondo è un terzino sinistro, di scuola Corinthians, per molti uno dei migliori nel suo ruolo. In Argentina, poi, si seguono con attenzione i vari Cirigliano e Ocampos. Soprattutto quest’ultimo piace moltissimo a Stefano Borghi, collega di Sportitalia e grande esperto di calcio sudamericano, intervenuto oggi alla trasmissione radio “Te la dò io Tokyo”. A suo avviso, Ocampos può diventare in prospettiva un fenomeno assoluto, uno alla Cristiano Ronaldo per intenderci. Questo il suo giudizio, invece, su Dodò: “E’ una promessa, in passato piaceva al Manchester United, ora sta recuperando da un infortunio, vedremo dove potrà arrivare”. Più convinto il suo gradimento per Dedè, quasi omonimo del collega: “Mi piace molto, lui è già un giocatore completo, non una promessa. Mi ricorda un po’ Ogbonna per il suo saper giocare sempre a testa alta”. Ed è un paragone che indubbiamente non potrà che far piacere ai tifosi giallorossi. Secondo Sabatino Durante, esperto di calcio brasiliano, ospite a Rete Sport, entrambi sono ottimi calciatori, così come Wallace, terzino destro della Fluminense paragonato a Maicon. Dodò, ad esempio, sta emergendo in un ruolo – quello di terzino sinistro – in cui, parole sue, non abbondano mai i giocatori. Al giovanotto, quindi, non mancano nè velocità nè tecnica, e se continuerà così sarà facile pronosticargli una carriera lunga e soddisfacente. La panoramica continua poi con Josè Alberti che, ai microfoni di Radio Manà Manà, ha speso belle parole per il giovane laterale mancino, precisando, però, che per età e caratteristiche non è un tipo di giocatore che può risolvere i problemi di una squadra. Insomma, non è tutto oro quel che luccica, sembra essere la sua visione. Il ragazzo, a suo avviso, si adatterebbe molto bene al gioco di Luis Enrique. In passato sulle sue tracce c’era anche il Paris Saint-Germain, che poi ha preferito guardare altrove per questioni di passaporto.
Tante piste, insomma, per la Roma del futuro, e portano tutte in Sudamerica: una terra dove è facile pescare campioni, ma forse anche bidoni…