Anche le bandiere, a volte, vanno ammainate. Francesco Totti, capitano della Roma e da 20 stagioni in prima squadra, il calciatore con più gol realizzati con la stessa maglia e quinto all-time tra i cannonieri di serie A, potrebbe essere giunto al termine della sua avventura in giallorosso, o comunque potrebbe vedersi messo a margine del progetto di Luis Enrique. Del resto l’inizio dell’anno era stato emblematico: Totti, ricorderete, aveva avuto screzi con il tecnico asturiano, e il presidente Di Benedetto si era schierato con la guida tecnica. Poi tutto era rientrato, Totti regolarmente in campo (più o meno) ma in crisi da gol. Arrivati alla 29esima giornata, lo score realizzativo del Pupone recita 4 reti: per trovare un tabellino così scarno, come scrive anche La Gazzetta dello Sport, dobbiamo risalire a 15 anni fa. Totti ha 35 anni: è chiaro che non gli si può chiedere di correre e scattare come quando ne aveva 25, e forse è proprio questo il problema. Luis Enrique ha continuato a dargli fiducia, sacrificando per lui giovani rampanti con la voglia di sfondare la rete, si chiamassero essi Borini (specie all’inizio dell’anno), Bojan o Lamela, che sabato contro il Milan è entrato in campo solo a 13 minuti dal termine. I dubbi ci sono: 4 gol sono gli stessi realizzati dallo spagnolo classe ’90 arrivato in estate da Barcellona; il problema è che Bojan ha giocato più o meno la metà dei minuti che Luis Enrique ha concesso al capitano. A questo punto bisogna chiedersi: serve ancora, un Totti così? Un Totti al centro del progetto, regolarmente in campo, a scapito di corsa e freschezza? Che Totti abbia un’influenza a livello emotivo, psicologico e motivazionale sulla squadra, è indubbio; ma il suo apporto tecnico sul campo è decisamente calato. Ecco perchè Luis Enrique potrebbe pensare di relegare Totti ad un ruolo più marginale: partendo dalla panchina, entrando a gara in corso per dare una scossa ai compagni, sfruttando la sua immensa classe per cambiare le partite. Sinceramente, è difficile ipotizzare un Totti ancora titolare inamovibile il prossimo anno: l’idea di calcio di Luis Enrique ha bisogno di gente che corra, si muova senza palla. Totti ha due piedi che raramente si trovano in giro, ma per ragioni anagrafiche forse non può più garantire quella freschezza di gambe che l’asturiano chiede. Tutto questo proprio quando a Torino un altro campione come Del Piero segna un gol all’Inter all’età di 37 anni e mezzo e il popolo della Juventus ne chiede a gran voce la conferma, per smentire un addio annunciato da mesi. 



Il futuro di Totti potrebbe seguire il corso di quello del capitano bianconero; a Roma, siamo certi, non la prenderebbero affatto bene, ma un giorno qualcuno ha detto “E’ meglio lasciare quando sei all’apice piuttosto che andare incontro a un lento declino”. Purtroppo, il viale del tramonto arriva per tutti, prima o poi.

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