Si avvicina l’estate e torna d’attualità il calciomercato estivo. Per quanto riguarda la Roma, proseguirà la politica attuale fatta di giovani talenti da lanciare più che di grandi nomi, nonostante si parli nella Capitale di giocatori quali Higuain o Van Persie: Paolo Assogna ha voluto chiarire questo punto nell’intervista che ha concesso in esclusiva per IlSussidiario.net. Si sta per concludere la prima stagione del nuovo “progetto” della dirigenza americana e di Luis Enrique in panchina: un anno caratterizzato da molti alti e bassi, momenti esaltanti e periodi difficili, grandi imprese e pesanti batoste. Difficile fare un bilancio, anche la tifoseria è divisa tra chi è soddisfatto da questa stagione che comunque inevitabilmente doveva essere di transizione e chi invece sperava in qualcosa in più. Naturalmente, molto dipenderà da come finirà questo campionato: approdare in Champions League, accontentarsi dell’Europa League o addirittura stare fuori da tutto sono prospettive molto diverse, e condizioneranno anche il mercato estivo dei giallorossi (anche perchè le entrate per la società saranno molto diverse nei tre casi). Una cosa però è già sicura: il progetto continuerà con le stesse modalità già seguite quest’anno e senza fare follie, come ha ribadito appunto Paolo Assogna. No ai grandi nomi che accendono la fantasia dei tifosi, nonostante il tam tam mediatico nella Capitale sia incessante. Però è più realistico immaginare che l’obiettivo della dirigenza, e soprattutto di Walter Sabatini – che resta l’uomo-chiave dei giallorossi per quanto riguarda il mercato – sia quello di continuare a cercare nuovi talenti da fare esplodere: insomma, per sintetizzare, si punta più a cercare un nuovo Fabio Borini che a portare a casa un Higuain o un Van Persie. I parametri della Roma per quanto riguarda gli stipendi sono ben lontani dal permettere di sognare grandi colpi, e quindi la Roma privilegierà altre strade. Prima di tutto, si punterà su italiani di sicuro affidamento provenienti dalle squadre medio-piccole (come Astori e Peluso di cui si è parlato in questi giorni), e poi naturalmente c’è tutto il filone dei giovani talenti sudamericani, con Dodò in prima linea ma anche altri nomi come Manuel Lanzini, trequartista argentino di 19 anni, senza dimenticare che è già arrivato a Roma Nico Lopez.
Certo, da questi nomi non si potrà pretendere un salto di qualità immediato che porti i giallorossi in breve tempo ai livelli di Milan e Juventus, ma la strada è tracciata: gli americani vogliono costruire la Roma del futuro sul modello Barcellona. Gli ottimi risultati della Primavera, che sarà un prezioso serbatoio da cui attingere altri campioncini, lasciano ben sperare gli amanti della Magica.
(Mauro Mantegazza)