Il Novara gli ha detto benissimo. Primo gol con la maglia della Roma ed un ulteriore passo avanti verso la riconferma. Pian piano Marquinho sta entrando nel cuore del popolo giallorosso. Da perfetto sconosciuto qual era, al momento del suo sbarco in Italia, a pedina sempre più preziosa per il centrocampo di Luis Enrique. E’ uno duttile, anzi duttilissimo, l’ex-Fluminense. “Gioco dovunque, tranne che in porta”, va ripetendo, dimostrando di avere anche uno spiccato sense of humour. Non è per quello, però, che Walter Sabatini lo ha acquistato. Il direttore sportivo della Roma ha confermato ancora una volta di avere fiuto, soprattutto quando si tratta di sudamericani. Marquinho è sbarcato nella Capitale in punta di piedi, quasi come se non volesse disturbare. La gente era scettica, non sapeva minimamente chi fosse. Dal Brasile arrivavano referenze buone, ma non straordinarie. ‘Non è uno che ti cambia la squadra’, dicevano i bene informati. Forse è così, ma non è quello il punto. Il punto è che avere un giocatore dalle buonissime qualità tecniche, che dimostra di saper ricoprire almeno tre ruoli diversi e che non fa storie dovunque venga impiegato, è sempre preziosissimo. Per qualsiasi squadra. Figuriamoci per una Roma versione ‘lavori in corso’. Perchè, diciamoci la verità, questa prima annata del nuovo corso ispano-americano ha avuto e sta avendo un sapore un po’ interlocutorio. Da periodo di semina, più che di raccolta. Anche se tutti, ma proprio tutti, vorrebbero iniziare a raccogliere già da quest’anno. E non è detto che non possa succedere, anzi: il famoso terzo posto è lì, a soli quattro punti di distanza. Perchè la Lazio è rimasta inchiodata, quasi beffata dal successo nel derby. Da allora s’è fermata, contribuendo indirettamente – ironia della sorte – al rilancio dei cugini, che tornano a sentire il profumo dell’Europa più bella. Non tutto sarà piaciuto all’esigentissimo Luis Enrique: la Roma che ha strapazzato il Novara ha dato spettacolo in avanti ma ha lasciato anche dei buchi pazzeschi là dietro. A Lecce bisognerà cambiare spartito, almeno in fase difensiva: più facile riuscirci con Gabriel Heinze, al rientro dopo la squalifica. Il rientro dell’argentino, unito a quello molto probabile di Pjanic a centrocampo, rende più serena la settimana giallorossa. Avanti tutta, verso quella magnifica ossessione chiamata Champions.
L’Europa più bella, quella che tutto il popolo romanista vuole tornare ad assaporare: con un Marquinho in più…