La misura è colma. Dopo l’umiliante sconfitta contro la Fiorentina, la Roma si ferma anche in casa contro la Fiorentina. E’ il quattordicesimo ko stagionale. Tutta colpa di Luis Enrique, urla il tifoso romanista medio, semplicemente imbufalito. Di dimettersi, però, non se ne parla. Più probabile che si vada verso un addio prolungato. “Il mio futuro? Ve lo dico tra cinque partite”, ha detto lo spagnolo prima del match con i viola. Di partite ora ne mancano quattro, ma la pazienza della piazza giallorossa è finita molto prima. Il tecnico, nel dopogara di Torino, si era assunto tutte le responsabilità del caso e ha fatto lo stesso oggi dinanzi alle telecamere. La Champions, per quanto matematicamente ancora possibile, sembra davvero troppo per questa Roma. Una squadra involuta, dai meccanismi difensivi praticamente inesistenti, e appesa alle lune degli attaccanti. Ora l’obiettivo è l’Europa League, ha spiegato il ‘guru’ asturiano, pragmatico una volta tanto. Anche troppo, forse: “Non ho mai parlato di progetto, sono venuto qui per fare il massimo”, si è sfogato ai microfoni di Sky. Ovviamente, non può essere tutta colpa sua. Molti giocatori, da Kjaer a Josè Angel, si sono rivelati semplicemente inadeguati per reggere certe pressioni. Altri, come Gago, hanno giocato bene solo mezza stagione, ed hanno finito subito la benzina. Altri ancora, come Bojan, hanno ottime qualità tecniche, ma anche un carattere che sta sotto i piedi. Tutto questo, dunque, chiama in causa la dirigenza, che ha operato molte scelte rivelatesi sbagliate. Il duo Sabatini-Baldini sembrava una garanzia. Due dirigenti esperti, scafati, molto stimati nell’ambiente. La figura di Franco Baldini, in particolare, era considerata una garanzia dai tifosi all’inizio della stagione. Se c’è lui, pensavano, siamo in una botte di ferro, comunque vada. I fatti, l’esperienza diretta, invece, hanno detto tutt’altro. Ed ora la resa dei conti si avvicina. Il finale di campionato è dietro l’angolo, mancano solo quattro partite. Qualcuno, però, ha deciso di anticipare i processi. “Mercenari” e “Tifiamo solo la maglia” gli slogan urlati dalla tifoseria presente all’Olimpico, intenzionata ad assediare la squadra dinanzi alla Monte Mario. La polizia non perde di vista i contestatori, temendo che la situazione possa degenerare da un momento all’altro.
Forse ‘Lucho’ ha fiutato l’aria. “La Roma è un club diverso da tutti gli altri e spero per il futuro in migliori esiti”: parole che sanno di addio. Un addio voluto dalla stragrande maggioranza del popolo giallorosso.