Roma Napoli termina sul risultato di 2-2 grazie alle reti di Marquinho nel primo tempo; Zuniga e Cavani all’avvio della ripresa e nel finale Simplicio che lascia impietrito Mazzarri e i suoi uomini. Un caldo clima attende una delle sfide più decisive nell’inseguimento al fondamentale terzo posto che significa Champions League. L’Olimpico accoglie Roma e Napoli, due squadre che arrivano alla partita con un clima che le circonda totalmente opposto. La formazione di casa non arriva da buone prestazioni, l’ultima delle quali è stata una vera e propria disfatta contro la Fiorentina, giocata anch’essa tra le mura amiche. I partenopei invece calcano il prato dell’Olimpico convinti che il terzo posto è molto vicino, a solo un punto per precisione; vincendo sull’ostico campo del battagliero Lecce infatti, la banda Mazzarri ha sfruttato al massimo il passo della Lazio, caduta a Novara.
Luis Enrique manda in campo una formazione alquanto incerottata, che tra gli altri fa a meno di De Rossi. Gli undici di partenza sono: Lobont; Rosi, Heinze, Kjaer, Taddei; Marquinho, Gago, Pjanic; Bojan Totti, Borini. Il Napoli gioca con il solito modulo ma tra gli undici ci sono Fernandez invece di Campagnaro; Zuniga per Dossena e Dzemaili al posto di Lavezzi. La Roma parte bene e cerca subito di fare la partita i suoi fraseggi sono spesso interrotti dal folto centrocampo azzurro. La manovra di entrambe le squadre è abbastanza spezzettata colpa dell’imprecisione e della frenesia; questo gioco favorisce gli ospiti che cercano spesso repentine folate in contropiede come accade al 9′ quando Zuniga è servito con i giusti tempi da Inler e spara una rasoiata messa in corner dalla retroguardia giallorossa. Dal corner guadangnato è Fernandez ad andare vicinissimo al vantaggio trovando un’ottima girata che termina fuori di poco. La squadra di Luis Enrique cerca di trovare i giusti varchi giocando più sugli esterni grazie al costante lavoro di Rosi sulla destra e Taddei sulla sinistra, superata la metà campo la palla è affidata agli abili piedi di Borini e Bojan che puntano l’area o cercano lo scambio con i terzini. È da un’azione sulla sinistra che Taddei riesce ad arrivare a 25 metri dalla porta difesa da De Sanctis, alza la testa e carica un destro che il portiere azzurro devia solo con i pugni; il ritmo della squadra di casa sale di intensità verso la metà del primo tempo e al 29′ Gago si mangia un’occasione monumentale: Totti ha la possibilità di calciare dal limite, la sfera non è trattenuta, ancora una volta, dal portiere avversario che involontariamente fornisce un perfetto assist al centrocampista ex Madrid che a porta sguarnita riesca a calciare a lato non inquadrando lo specchio. Paradossalmente da quest’azione in poi è solo la Roma a giocare e prima con Bojan poi con Marquinho va vicinissima alla rete del meritato vantaggio. Negli ultimi 5 minuti del primo tempo i giallorossi riescono ad andare in vantaggio grazie all’inserimento di Marquinho. L’azione parte dall’intelligente apertura di Totti per Rosi che dal fondo serve in mezzo il brasiliano arrivato a gennaio; il ritardo di Fernandez in chiusura permette al numero 7 di Luis Enique di bucare la rete. Finisce su questo risultato il primo tempo che ha visto una Roma affamata contro un Napoli poco tonico e spesso senza idee.
La ripresa si apre senza cambi ma con un Napoli rivitalizzato dopo il discorso di Mazzarrinello spogliatoio. Neanche 5′ e gli ospiti agguantano il pareggio grazie a un bolide di Zuniga che dalla distanza calcia forte e preciso sul secondo palo. La Roma sente il colpo e fatica a riprendersi lasciando campo ad un Napoli che, con l’entrata di Pandev al posto di Dzemaili, ha ora più peso là davanti. La retroguardia giallorossa in particolare regala diversi palloni agli avversari che non sfruttano al meglio gli svarioni difensivi come al 55′ quando Hamsik riceve palla da Zuniga e prova un tiro cross che attraversa tutto lo specchio difeso da un impietrito Lobont. Sopratutto sugli esterni la squadra di casa concede troppo spazio ai diretti avversari, Zuniga e Maggio per tutto il secondo tempo avranno quasi sempre la meglio su Rosi e Taddei: prima Zuniga si beve Rosi in progressione ma una volta entrato in area spara alle stelle, poi Maggio controlla un’imbucata di Hamsik ma una a tu per tu con Lobont spreca tutto clamorosamente. Il gol del Napoli è comunque è nell’aria ed arriva al 68′ in seguito ad una ripartenza azionata da Pandev e finalizzata al meglio da uno strepitoso Cavani che dal limite trova un tiro a giro imparabile. Per i 15 minuti successivi si vede solo un grande Napoli capace di controllare il risultato contro una Roma mai in grado di sfondare il muro azzurro negli ultimi 30 metri per via di poco fiato e poche idee. Luis Enrique cerca di rimediare sfruttando i tre cambi a disposizione: rileva Bojan, Pjanic e Gago per Tallo, Simplicio e Greco. Anche Mazzarri fa rifiatare i suoi, in particolare Cavani per Lavezzi. I cambi del tecnico asturiano si rilevano vincenti perchè una volta che Tallo (primavera classe ’92) prende confidenza con l’Olimpico inizia, grazie al portentoso fisico, a spingere sulla sinistra mettendo in difficoltà la retroguardia di Mazzarri; al minuto 87′ è proprio da una sua azione che arriva il gol del pareggio finale. Il giovane romanista riesce ad arrivare sul fondo e mettere in mezzo un pallone che trova il complementare inserimento di Simplicio: 2-2 con botto dei tutto lo stadio. La partita termina con questo pari poco utile alle due formazioni ma che può regalare grandi soddisfazioni alle altre pretendenti al terzo posto: Inter, Udinese e Lazio.
ROMA-NAPOLI 2-2 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Marquinho (R) al 41′ p.t.; Zuniga (N) al 3′, Cavani (N) al 22′, Simplicio (R) al 42′ s.t.
ROMA (4-3-3): Lobont; Rosi, Kjaer, Heinze, Taddei; Pjanic (dal 28′ s.t. Simplicio), Gago (dal 35′ s.t. Greco), Marquinho; Borini, Totti, Bojan (dal 28′ s.t. Tallo). (Curci, Josè Angel, Perrotta, Piscitella). All.: Luis Enrique.
NAPOLI (3-5-1-1): De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Dzemaili (dal 7′ s.t. Pandev), Zuniga; Hamsik; Cavani (dal 28′ s.t. Lavezzi). (Colombo, Britos, Fideleff, Dossena, Vargas). Al.: Mazzarri.
ARBITRO: Rizzoli.
NOTE: Ammoniti: Taddei, Dzemaili, Heinze, Gago, Marquinho, Simplicio, Borini. Angoli: 8-7 per il Napoli. Recupero: 0′ p.t., 3′ s.t.
PAGELLE
ROMA
Lobont 7: subisce due reti ma è determinante su parecchi interventi che tengono viva la partita fino all’ultimo.
Rosi 5: tanto attivo nel primo tempo (assit per il rimo gol) quanto deleterio nel secondo; Zuniga lo salta troppo spesso.
Kjaer 5: in balia per tutta la ripresa, quando Cavani è affiancato da Pandev fatica troppo.
Heinze 5.5: un po’ meglio del compagno di reparto ma anche lui lascia spesso evidenti spazi agli attaccanti avversari.
Taddei 5: un buon tiro dalla distanza e numerose sovrapposizioni nei primi 45′ poi inizia ad essere in debito di ossigeno e Maggio fa quello che vuole.
Pjanic 4: impalpabile, come un fantasmino si vede a tratti e va poche volte al tiro.
Gago 5: a lui il compito di fare il lavoro più sporco, quando il Napoli alza il ritmo entra in difficoltà.
Marquinho 6.5: pregevole l’inserimento che lo porta al gol del momentaneo vantaggio; è l’unico centrocampista che tenta qualcosa in più del minimo sindacale. Si sta rivelando un ottimo acquisto.
Borini 5: prestazione insufficiente; ci aveva abituato meglio.
Totti 5.5: quando la squadra è in difficoltà non si fa sentire a dovere, cerca il tiro dalla distanza e qualche scambio dei suoi poi neinte altro.
Bojan 6: lotta sulla sua corsia e riesce ad entrare in area parecchie volte, è uno dei più attivi: sostituito ingiustamente.
Tallo 6: entra con la comprensibile timidezza di un ’92 ma dopo pochi minuti prende iniziativa e riesce pure a fornire l’assist del 2-2.
Simplicio 6: praticamente nullo fino al miuto 87′; gli basta un inserimento per guadagnarsi l’immeritata insufficienza.
Luis Enrique 5: ancora poche giornate e si saprà se il suo futuro sarà ancora a Roma anche se dall’accoglienza dello stadio pare di no. La formazione era la migliore che poteva scegliere ma pesano troppo le incertezze difensive e la discontinuità di gioco.
NAPOLI
De Sanctis 5: troppe volte non blocca i tiri dalla distanza degli avversari mettendosi in brutti guai; la fortuna questa volta lo assiste sempre.
Fernandez 5: si presenta con una girata che sapeva di gol ma in difesa, cioè la sua area di competenza, non lascia bei ricordi. Suo l’errore sul gol di Marquinho.
Cannavaro 6: buona prestazione del capitano, giusti i tempi di chiusura come le doverose “spazzate” in area.
Aronica 6: anche lui non fa granchè ma si merita la sufficienza piena perchè viene saltato poche volte e rimane sempre vigile sulgi attacca giallorossi.
Maggio 7: un trenino mai stanco di correre, si mangia Taddei per tutta la ripresa andando anche vicinissimo al gol.
Gargano 6.5: fondamentale giocatore nella mediana di Mazzarri; pochi garantiscono all’allenatore partenopeo quell’intensità e quel filtro a centrocampo che sono le sue doti migliori.
Inler 6: più alti che bassi nel al netto dei 90′ ma sa fare di melgio.
Dzemaili 5.5: schierato da trequartista pensa più a difendere che ad attaccare; giusto sostituirlo per un giocatore più offensivo come Pandev.
Zuniga 7: il bellissimo gol corona una prestazione fatta di corsa e costanti dribbling per tutti i 90′.
Hamsik 6: la Roma è una delle squadre a cui ha segnato di più ma oggi si limita più a cercare i compagni e mandarli in gol.
Cavani 6.5: difficile lottare essenzialmente da solo contro tutta la difesa avversaria; quando gli viene affiancato Pandev inizia giocare meglio fino ad arrivare al magistrale gol sotto la traversa.
Pandev 6.5: entra per dare vigore ad un attacco fino a quel momento troppo povero, con le sue serpentine e le ripartenze in velocità crea numerosi problemi alla Roma.
Mazzarri 6.5: il primo tempo della sua squadra e quasi da dimenticare; nell’intervallo si fa sentire e ottiene ciò che voleva. Simplicio gli complica alquanto i piani.
(Giorgio Davico)