Storia nota, ormai, le dimissioni di Luis Enrique. Il tecnico asturiano ha salutato oggi la squadra, poi si è detto dispiaciuto per non essere riuscito a dare il 100%. Meno noto è quel che succederà ora: per la panchina della Roma si fanno almeno due o tre nomi, ma davanti a tutti sembra esserci Vincenzo Montella, che ha già allenato e giocato qui e pertanto sarebbe una soluzione quasi “interna”, comunque italiana rispetto alle scelte straniere che punterebbero verso Marcelo Bielsa e André Villas-Boas. La verità è che ancora non c’è nulla di certo: Sabatini e Baldini dovranno prendere una decisione il prima possibile, in modo da poter indirizzare il mercato dei giallorossi verso una direzione ben precisa, acquistando giocatori funzionali a quello che sarà il progetto tecnico. Intanto, per fare chiarezza sulla situazione e dare uno sguardo a quelle che sono le sensazioni della piazza e del gruppo, abbiamo contattato Tiziano Carmellini, capo redattore sport de Il Tempo e molto vicino all’ambiente della Roma. Ecco le sue parole nell’intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net:
Allora, Luis Enrique ha salutato: adesso cosa succederà?
L’unica certezza, per ora, sono le dimissioni di Luis Enrique. Ha parlato alla squadra in mezzo al campo, ha fatto sapere che se ne va, si è scusato per non essere riuscito a portare a termine questo lavoro. Adesso, si pensa al futuro.
Chi c’è in pole per la panchina?
Il primo nome è Montella, ma non è una certezza: a parte che c’è di mezzo il Catania, che dovrà parlare con la Roma… e poi è ancora un pour parler, non è per niente certo che andrà ad allenare i giallorossi…
Perciò non è vero che la dirigenza l’ha bloccato per quindici giorni?
Diciamo che nei giorni scorsi c’è stato un contatto tra la Roma e Montella, nel quale è stato comunicato a Montella che ci sarebbe questa ipotesi e che la Roma è interessata a lui; dire che l’hanno bloccato è un po’ parlare in termini “giornalistici”. Certo si sono parlati, Montella non cade dalle nuvole, poi è già stato qui a Roma, quindi sa perfettamente come funziona.
Quindi gli altri nomi che si erano fatti? Villas-Boas per esempio sembrava una candidatura concreta…
Da quanto so, la Roma cerca una soluzione italiana, quindi un allenatore che conosce già il calcio italiano. Mi sembra quindi improbabile che possa arrivare Villas-Boas, anche se in questo momento nulla è da escludere. A oggi però, se dovessi fare delle percentuali, direi 90% Montella e 10% tutti gli altri.
In questi “altri” rientra anche Marcelo Bielsa?
Sì, Villas-Boas, Bielsa, ma anche Pioli… si sono fatti tanti nomi, anche Prandelli, che però ha un progetto molto ambizioso con la Nazionale, quindi mi sembra una soluzione abbastanza difficile.
E’ vero che ci sarebbe una sorta di spaccatura all’interno della società in merito a una soluzione italiana e a una straniera?
A me non risulta, anzi aggiungo una cosa: so che Montella è un nome che mette d’accordo tutti, in particolare Baldini e Sabatini. Per questo si sta puntando così tanto su Montella.
Come ha reagito la piazza di Roma a questa decisione?
Sai, questo non è un addio a metà campionato che lascia qualcosa di interrotto: è un addio più o meno annunciato, con formule più o meno attese. Ce lo aspettavamo, era nell’aria da un paio di settimane e anche la squadra ne era consapevole. La Roma quest’anno ha fallito tutto, è una fine stagione abbastanza amara. La piazza era un po’ divisa: c’era chi voleva che Luis Enrique restasse, chi voleva che se ne andasse… alla fine ha deciso lui per tutti, andandosene.
Perciò è vero che la società l’avrebbe confermato…
Certo, la Roma l’ha ripetuto fino a ieri: se Luis Enrique volesse rimanere, sarebbe lui la prima scelta. La Roma cambia allenatore perché Luis Enrique se ne va, lascia perché non ce la fa.
Si sa qualcosa del futuro dell’asturiano? Si è parlato del Genoa in questi giorni…
Sì, sono un paio di giorni che sento anch’io questa voce: però, da quanto so io, Luis Enrique si prenderà un anno sabbatico. Una soluzione in stile Guardiola.
(Claudio Franceschini)