Finisce a reti inviolate l’anticipo della trentaseiesima giornata di serie A tra Chievo Verona e Roma. Fin da un’ora prima dell’inizio della gara, sullo stadio Bentegodi si abbatte un violento acquazzone che durerà per tutta la durata della gara, condizionandola inevitabilmente. Andando ad analizzare i dati della partita, infatti, possiamo notare una sostanziale parità in quasi tutti i campi, essenzialmente perchè la pioggia insistente e il campo ridotto a un vero pantano hanno reso impossibile disputare una gara normale: dopo un primo tempo inesistente, in cui non si registrano occasioni da rete o azioni rilevanti, la seconda frazione di gioco è apparsa certamente più viva e interessante, ma nel totale siamo ancora lontani dal poter definire la gara di oggi piacevole. Osservando un possesso palla praticamente uguale per le due formazioni (con un leggerissimo vantaggio a favore dei giallorossi), vediamo che l’unico dato del match realmente diverso tra Chievo e Roma è quello riguardante i tiri in porta: il Chievo ne ha calciati in totale sei, ma solo uno di questi ha centrato lo specchio, mentre gli uomini di Luis Enrique hanno tirato ben tredici volte, centrando lo specchio difeso da Sorrentino quattro volte. Il Chievo fa registrare invece dati leggermente superiori quando andiamo ad analizzare i numeri riguardanti la protesione dell’area (63,5& contro il 58,5% della Roma) e l’attacco verso la porta avversaria (41,5% contro il 36,5% della Roma), mentre sono i giallorossi a rendersi più pericolosi nel corso di tutti i novanta minuti di gioco (29% contro il 20,7% del Chievo). Al fischio finale è però il Chievo a festeggiare, perchè con questo punto fondamentale può finalmente raggiungere l’aritmetica salvezza, mentre la Roma dice quasi sicuramente a un posto nell’Europa che conta.
Sono state poche le autentiche occasioni da gol in questa partita davvero caratterizzata da un campo, come detto, impraticabile. Non sappiamo se la volontà di giocare sia stata espressa anzitutto da un diktat di una Lega Calcio che sarebbe stata davvero in imbarazzo a trovare una data per ripetere la partita in questo fine campionato supersonico, ma oggi il Bentegodi non era in grado di ospitare altro che una partita di pallanuoto. La prima occasione è per la Roma con Gago che da fuori area palleggia e tenta un tiro verso la porta di Sorrentino, ma che però non crea pericoli. Brividi veri i clivensi li provano su una palla inattiva poco dopo con Totti che scarica verso la porta un missile su cui si immola Perparin Hetemaj (migliore in campo). Angolo. Passano pochi minuti e ci prova Bojan Krcic a trovare il tiro a giro, ma la conclusione finisce larga. Ultima occasione del primo tempo proprio con Hetemaj che si inserisce in area, ma Curci con un’ottima uscita bassa non fa capitolare la Roma. Il secondo tempo parte con un brivido questa volta per la Roma. E’ Bradley questa volta che prova il tiro da lontano senza successo, seguito pochi minuti dopo da Hetemaj (bella conclusione, ma sempre fuori). La Roma batte un colpo con una delle occasioni più nitide con un turo dal limite dell’area di Tallo che sfiora l’incrocio dei pali. Ancora Perrotta gira di testa, fuori di pochissimo a Sorrentino battuto. L’ultima occasione è per Pellissier, ma il giocatore del Chievo sbaglia la conclusione. La partita finisce così, ma che peccato, avremmo voluto veder giocare a pallone.
Comincia a parlare il tecnico Di Carlo, che ai microfoni di Mediaset Premium spiega le difficoltà del campo: «Questa pioggia ha reso il campo difficile e duro, da battaglia. Noi abbiamo cercato di mantenere la tensione, fino alla fine abbiamo cercato la vittoria. Questo campo penalizzava tutte e due le squadre, non solo la Roma». Il tecnico fa poi considerazioni più generali riguardo la squadra e il campionato: «Nella seconda parte del campionato la squadra ha acquistato consapevolezza, abbiamo raccolto anche poco rispetto a quello che abbiamo fatto in campo. Possiamo ben sperare con il Palermo. A fine campionato ci potremo sedere per pianificare il futuro, consapevoli che è andata bene questa stagione». Naturalmente più amareggiato Luis Enrique ai microfoni di Sky: «Abbiamo fatto di tutto per vincere, di più non potevamo fare», e ammette l’inutilità del risultato ottenuto oggi: «L’ho già detto, non serve ripeterlo. Risultato inutile perché dovevamo vincere. Abbiamo avuto qualche occasione, ma era molto difficile giocare. Ma quello non era calcio». «Non ho niente in particolare da recriminare – continua a dire il tecnico giallorosso -, siamo stati una squadra incostante con alti e bassi ma oggi non è il momento di parlare di rimproveri. Noi pensiamo domenica per domenica. Abbiamo fatto qualche partita buona e abbiamo avuto 3-4 occasioni per arrivare al terzo posto. Poi abbiamo sbagliato, e i tifosi si sono arrabbiati. Ma anche noi…». Infine Enrique parla del proprio lavoro nei confronti della squadra: «I numeri sono lì e si vede che qualcosa è mancato. Per quanto mi riguarda ho cercato di lavorare non solo sull’aspetto offensivo ma anche su quello difensivo. Certo, non è sufficiente, ma dobbiamo migliorare per essere più cattivi».