Il calciomercato della Roma ha deciso di puntare con decisione su Zdenek Zeman per la prossima stagione. Il tecnico boemo è tornato a Roma dopo l’ultima apparizione sulla panchina giallorossa datata 1999. Nella scorsa stagione Zeman ha vinto il campionato di Serie B con il Pescara, una cavalcata importante che ha regalato la massima serie al club del presidente Sebastiani. Il calciomercato giallorosso ha salutato Luis Enrique dopo una sola stagione. Il tecnico catalano non ha convinto ed è andato via rinunciando al progetto Roma. L’entusiasmo dei tifosi giallorossi è sceso molto dopo l’ultima stagione che non ha visto grandi risultati con la Roma che non è riuscita ad arrivare in zona Europa. Zeman avrà il compito di risollevare i giallorossi anche se non sarà molto facile. Tatticamente, dal punto di vista dei numeri, Zeman non cambierà molto visto che anche il boemo è un amante del 4-3-3 ma dal punto di vista dei movimenti qualcosa potrebbe cambiare. Per questo abbiamo intervistato in esclusiva a Ilsussidiario.net, Pasquale Marino, tecnico italiano, specializzato nel 4-3-3, che ci ha parlato delle differenze tra Zeman e Luis Enrique.



La Roma ha deciso di puntare su Zeman. La Serie A ritrova un suo protagonista…

Sono assolutamente daccordo, Zeman è sempre stato un allenatore capace di portare spettacolo in campo.

Peccato però che le difese del tecnico boemo prendono sempre un sacco di gol…

Non è importante, anzi, lo spettacolo del calcio sono i gol, per questo Zeman è uno che aumenta lo spettacolo.



Da Luis Enrique a Zeman, il 4-3-3 non cambia. Ma ci sono differenze tra i due stili di gioco?

La prima differenza importante riguarda il modo di giocare. Con Luis Enrique si giocava spesso in maniera orizzontale, con Zeman si cerca spesso la verticalizzazione.

I movimenti di De Rossi potrebbero cambiare…

Questo si, dipende da chi metterà Zeman nel ruolo di centrale metodista. Con Luis Enrique De Rossi si abbassava nel ruolo di centrale difensivo, con Zeman invece non dovrebbe scalare dietro. Con Luis Enrique i terzini giocavano molto alti in fase offensiva, per questo De Rossi scalava spesso e volentieri in difesa.



Zeman è un maestro nel valorizzare gli attaccanti. Quale è il segreto?

Ci sono dei movimenti ripetuti molto durante gli allenamenti, diventa un automatismo perfetto che tutti riescono a mettere in pratica.

Che tipo di movimenti?

Si cerca sempre il taglio dietro la prima punta sul filo del fuorigioco per anticipare le mosse dei difensori.

Lamela-Borini, forse l’italiano è l’attaccante che meglio si adatterebbe al modulo di Zeman?

Anche Lamela sarebbe adattissimo come esterno destro che rientra sul sinistro per calciare in rete.

Marino più vicino a Zeman o Luis Enrique?

Certamente al tipo di gioco di Zeman.

Nella prossima stagione rivedremo Marino in Serie A?

Ci sono ottime possibilità, vedremo…

 

(Claudio Ruggieri)