Nella corsa al giovane Mattia Destro si è consumato oggi lo sprint finale della Roma. Mancano ancora le firme tra il giocatore e i giallorossi e tra Il Genoa e il Siena ma la base complessiva dell’accordo c’è e nel giro di poco anche gli ultimi dettagli verranno limati e definiti. La Roma ha bisogno di presentarsi nella tournè americana che comincerà venerdì, a casa dei suoi padroni, con un “colpo” di calciomercato. Per questo motivo Walter Sabatini negli ultimi giorni ha dato un’accelerata improvvisa a una trattativa che comunque era già stata ben impostata da più di un mese. Ora Genoa e Siena aspettano di capire da parte della Roma quali saranno le contropartite tecniche. ma se col Genoa è tutto definito con gli arrivi in rossoblù di Piscitella (in comproprietà) e molto probabilmente di Borriello (in prestito), col Siena invece il discorso è ancora tutto in divenire. Serse Cormi è alla ricerca di giocatori di esperienza e per questo non gli dispiacerebbe avere a disposizione uno come Marco Perrotta o lo stesso Leandro Greco che però sta trattando coi dirigenti del Pescara. Entrambi i giocatori hanno rifiutato settimana scorsa il passaggio al Chievo nell’ambito dell’affare Bradley e non è detto che gradiscano questa nuova soluzione. La Roma però ha parecchi calciatori in esubero e giovani interessanti da mettere sul piatto e alla fine un accordo si troverà. I soldi casch saranno circa 14 milioni. Riguardo al contratto di Destro Claudio Fenucci e Sabatini hanno incontrato i suoi agenti, Claudio Vigorelli e Renzo Contratto, per imbastire una prima bozza di accordo. L’offerta della Roma consisterebbe in un quadriennale a salire con una base di 1,5 milioni fino a un massimo di 2,5 nell’ultimo anno di contratto. Una proposta che si avvicina molto alle richieste della punta di Ascoli Piceno. Se l’affare Destro è in dirittura di arrivo c’è un’altra grossa questione che agita la Roma in questi giorni ma che per ora rimane latente, sottotraccia. E’ la “grana” Franco Baldini. Forse è esagerato, a questo punto della vicenda, definirla addirittura una grana ma potrebbe presto diventarlo. A Roma bisogna sempre ponderare gli spifferi che escono da ogni parte e che trovano la loro cassa di risonanza nelle Radio romane, dove i soliti soloni di professione non fanno altro che sparare le loro sentenze e congetture. Ci mancava solo la nomina di Fabio Capello a Ct della Russia ad annuvolare ancora di più il cielo sopra Trigoria. Subito tutti a dire che Baldini avrebbe mollato gli americani per gettarsi nelle braccia dei russi. La situazione non è questa. Baldini, nel suo primo anno da “presidente” di fatto della Roma, ha trovato più difficoltà del previsto. In primis l’ostilità ricevuta dall’ambiente sensiano, che non ha digerito il suo ritorno nella Capitale in pompa magna. Ci si è messo poi il fallimento sportivo di Luis Enrique con l’eliminazione dalle competizioni internazionali e una “vivace” convivenza col ds Sabatini. In più le disponibilità economiche (scarse) degli americani e i mutati assetti azionari non hanno aiutato il processo di integrazione tra l’anima americana e quella italiana. Baldini gode comunque della stima di James Pallotta (l’azionista di riferimento) e di Tom Dibenedetto. Lui lo sa bene e ringrazia. Ma sa anche che non ha più l’entusiasmo di un anno fa e non vuole che la sua presenza nella Roma diventi un problema o un freno. Non lo vuole perchè vuol bene a questa società e ai suoi tifosi. Per ora Baldini si limita a riflettere, in silenzio. Tutti, nel ritiro di Riscone, hanno visto un direttore taciturno, malinconico. Avrebbe dovuto parlare in conferenza stampa ma all’ultimo ha deciso di non farlo. Non vuole creare altra confusione e neppure destabilizzare un ambiente galvanizzato dall’arrivo di Zeman e che cerca di risollevarsi dalle ceneri sportive dello scorso campionato. Ora c’è il viaggio in America che per Baldini e la Roma varrà più di tre amichevoli. Lì il Dg incontrerà i proprietari e farà un punto definitivo con loro. Chiederà chiarezza sul futuro e sui suoi poteri. Chiederà fiducia. Ma nessuno, se non lui stesso, potrà ridargli l’entusiasmo. Ogni decisione verrà comunque ratificata dopo il 31 agosto, a chiusura del calciomercato. Di ufficiale oggi c’è l’ingaggio di Leandro Castan. L’annuncio è arrivato nel tardo pomeriggio, come confermato dal club capitolino sul proprio sito. Il 25enne difensore brasiliano arriva dal Corinthians in cambio di 5 milioni di euro. Per lui contratto quinquennale, con scadenza fissata al 30 giugno 2016. Si tratta di un rinforzo di spicco per la difesa romanista, che si arricchisce di un campione del Sudamerica. Castan, infatti, è stato uno dei protagonisti del Timao che ha sollevato in cielo la Coppa Libertadores, battendo in finale gli argentini del Boca Juniors. Classe 1986, nativo di Jaù, il giocatore ha nella forza fisica una delle sue migliori caratteristiche (è alto 186 cm per 80 kg). Non è velocissimo, ma ha un buon tempismo nelle chiusure, bravo nel gioco aereo, sa anche impostare l’azione. Cresciuto nelle giovanili dell’Atletico Mineiro, Castan ha poi vestito le maglie dello stesso club di Belo Horizonte, dell’Helsingborg (molto breve la sua esperienza svedese, solo 4 presenze all’attivo), del Gremio Barueri e appunto del Corinthians. Nella difesa a quattro di Zdenek Zeman, Castan, essendo mancino di piede, occuperà il ruolo di centrale di sinistra, probabilmente con Nicolas Burdisso al suo fianco, qualora l’argentino confermi di aver completato al meglio il suo percorso di recupero fisico. Intanto, è in dirittura d’arrivo il paraguaiano Ivan Piris del San Paolo: sarà lui il nuovo terzino destro della formazione giallorossa. Piris, nei piani di Zdenek Zeman, dovrebbe essere il titolare, con Aleandro Rosi come alternativa nel caso non arrivi anche Jung. Secondo le ultime voci di calciomercato la Roma avrebbe messo gli occhi anche su un altro paraguaiano, per di più già visto all’opera nel nostro campionato: si tratta di…
…Marcelo Estigarribia, che la Juventus non ha riscattato. E forse non lo farà più: Marotta avrebbe chiesto il rinnovo del prestito ricevendo però un secco no. A questo punto, lo stesso giocatore sembra ormai attratto da altre piste. Prima fra tutte, quella che porta al River Plate, appena tornato nel massimo campionato argentino ed intenzionato a costruire uno squadrone. I Millionarios, però, possono attendere. Ad Estigarribia, infatti, non dispiacerebbe mettersi nuovamente alla prova in serie A, cercando magari di giocare di più rispetto a quanto fatto a Torino. “Credo che ci sia la possibilità di rimanere in Italia, aspetto notizie dal mio agente”, ha detto il calciatore ad una radio del suo paese. Il suo augurio è che tutto si possa risolvere entro la fine di questa settimana. Il paraguaiano è da tempo un vecchio pallino del direttore sportivo Walter Sabatini, anche se non mancano i dubbi sulla sua collocazione tattica nello scacchiere di mister Zeman: ala nel tridente offensivo o esterno basso, preferibilmente a sinistra? Sarà il boemo a decidere, dando così il suo parere al ds, impegnato nell’impostazione della trattativa. Sul giocatore paraguayano c’è anche il forte interesse del Napoli che ha già preso contatti con l’entourage del giocatore su esplicita richiesta del tecnico Mazzarri. L’asta è aperta…