Oggi è stata una giornata cruciale per il calciomercato della Roma. A Trigoria si è tenuta infatti la conferenza stampa del direttore sportivo Walter Sabatini (clicca qui per il resoconto). Un uomo solo al comando: il dirigente giallorosso ha deliziato le curiosità dei cronisti, che lo hanno letteralmente bersagliato di domande di calciomercato. Sabatini ha confermato le trattative in entrata: per Tachtsidis è fatta, per Castan manca poco e il discorso per Bradley è ben avviato. Non solo: in attacco Osvaldo non si tocca, ma la Roma vigila ugualmente su Destro. Infine, il tormentone: Sabatini ha promesso un terzino destro, sgocciolando qualche indizio ai cronisti assetati d’indiscrezione. Stando alle parole del ds, non sarà un giocatore italiano, o comunque del campionato italiano (il confine tra le due categorie è sottile ma decisivo, basti pensare a Santon). Escluso Mattia Cassani, si pensa ad elementi stranieri come lo spagnolo Azpilicueta del Marsiglia o il “solito” Debuchy del Lille, già inseguito dall’Inter. Per approfondire il discorso sul terzino misterioso, e più in generale le conferenza di Sabatini, ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Tiziano Carmellini, stimato giornalista de Il Tempo di cui è caporedattore sportivo, nonchè esperto di vicende giallorosse. Ecco le sue impressioni:
Carmellini, che idea si è fatto sul terzino destro promesso da Sabatini?
E’ difficile individuare un nome, si cono varie indiscrezioni ma tenderei ad escludere De Silvestri, nome che circolava nel pomeriggio. Stando a quello che ha detto Walter (Sabatini, ndr) sarà un giocatore straniero, non penso sia una “balla” per depistare.
Qual è l’identikit?
Immagino che sia un giocatore non giovanissimo, di fascia intermedia, sui 24-25 anni. Non un ragazzino insomma. Del resto Sabatini ha detto che il colpo ce l’ha in canna: sarà un giocatore già consolidato a certi livelli.
Sarà l’ultimo ritocco per la difesa, considerando che c’è anche Castan?
Sabatini ha detto chiaramente che sul lato sinistro la Roma è a posto, ha anche escluso l’arrivo di Ogbonna che è mancino. l’operazione sarà condotta su un terzino destro già affermato.
Potrebbe essere uno alla Debuchy?
Sarà uno di fascia intermedia, ma uno vero. Intanto valuteranno Rosi, perchè Zeman ha detto che lo vuole provare, ma ne prenderanno un altro per fare il titolare.
Potrebbe essere un altro colpo dal Brasile?
Sinceramente è difficile da dire, perchè ce l’ha nascosto veramente molto bene! Ci sono indiscrezioni di vario tipo, ma sono tutte fuffa per adesso. Il nome vero non è ancora uscito, altrimenti ci saremmo già arrivati: oggi a Roma non si parla d’altro.
Sabatini ha detto che Osvaldo è incedibile e su Destro si resta vigili: non si rischia che alla fine uno sia di troppo in attacco?
Anzitutto l’obiettivo della Roma è cedere Borriello. Al momento è difficile capire dove, però non rientra nei piani della Roma e sarà messo sul mercato.
Quanto ci vorrà perchè sia ceduto?
Il problema è che Borriello è schiavo del suo contratto: alle squadre di prima fascia non interessa, a quelle intermedie sì ma non a questo stipendio (oltre 4 milioni l’anno, ndr).
Sarà disposto ad abbassarselo?
Non credo: sarà una questione molto complicata da risolvere.
Gli altri attaccanti? Oggi ad esempio non si è parlato di Bojan…
Bisogna capire dove giocherà Totti, è questo l’enigma. In base alla posizione di Totti poi girano tutti gli altri.
Destro?
Secondo me lo prendono: con Osvaldo, Lamela, lo stesso Bojan che resterà, e Borini l’attacco sarà formato. Sono cinque giocatori per tre ruoli, per competere va bene.
E Nico Lopez sarà comunque aggregato alla prima squadra?
Sicuramente sì, almeno in ritiro starà con la prima squadra, perchè Zeman lo vuole valutare. Al boemo piace molto lavorare con questo tipo di giocatori, quindi penso che Lopez rimarrà in prima squadra.
Tra i giocatori in esubero rientra Simplicio?
Lui qualche chance di restare ce l’ha, anche perchè non ha uno stipendio altissimo. In ogni caso, queste prime due settimane con Zeman divideranno chi resterà e chi sarà messo sul mercato. Comunque rischia molto più Pizarro che Simplicio.
(Carlo Necchi)