Partita decisamente bella all’Olimpico: Roma e Catania terminano sul punteggio di 2-2, tra azioni spettacolari, ritmi già alti e occasioni sprecate. Alla fine, il risultato è giusto: il Catania gioca meglio un primo tempo nel quale la Roma fa la partita ma non punge mai. Gli etnei capitalizzano (in fuorigioco) le poche occasioni avute, legittimando un buon pressing e l’ordine in campo. La prima metà del secondo tempo è della Roma, che di forza si prende il pareggio e poi prova anche a chiudere; il Catania nuovamente si riporta avanti, ma qui ha il demerito di non finire un avversario ferito e confuso da uno stadio improvvisamente silenzioso. A conti fatti, dunque, giusto il pareggio, al netto dell’errore del guardalinee sul primo gol e – forse sul 2-1 del Catania. Sia Zeman che Maran possono dirsi soddisfatti delle loro squadre, che hanno mostrato di avere buona gamba e propensione a cercare il risultato. Naturalmente ci sono dei dettagli da sistemare, ma siamo al 26 agosto: c’è tutto il tempo per entrare definitivamente nel clima del campionato.



Poche novità nelle formazioni: la Roma è quella annunciata, con Stekelenburg tra i pali e Lamela nel tridente con Totti e Osvaldo. Il Catania presenta Marchese per Capuano a sinistra in difesa, Lodi è il playmaker con Almiron che gli dà una mano. Inizia arrembante la Roma, con Piris che raggiunge il fondo un paio di volte ma non trova il cross giusto. Con il passare dei minuti crescono gli ospiti, che si fanno vedere al 13′ minuto con una punizione di Almiron che sciabola a lato di poco il suo destro (nell’occasione, ammonito Bradley). Sempre da una punizione arriva il gol del vantaggio: dopo un quarto d’ora con poche emozioni nel quale la Roma mostra qualche limite tattico e l’estraneità di Lamela dal gioco, il Catania guadagna un’altra punizione con Gomez, schienato da Burdisso (giallo). Batte Lodi che tocca dietro per Almiron: bomba che incoccia su Leandro Castan e schizza in piena area dove Marchese controlla e appoggia in rete. Ma, riguardando le immagini, si nota come il terzino sinistro del Catania sia clamorosamente in fuorigioco nel momento in cui parte il tiro di Almiron. Smaltita la delusione, la Roma ha una bella occasione al 32′ quando Balzaretti mette in mezzo un pallone che Andujar smanaccia male, ma Lamela tira su Osvaldo che era caduto a terra; sul prosieguo, Bradley tira da fuori debolmente e il portiere para. Poi, occasionissima Catania: Barrientos trova Gomez che entra nella difesa alta della Roma, ma il Papu si fa ipnotizzare da Stekelenburg e scialacqua il possibile raddoppio. Siamo al 43′: è l’ultima occasione di un primo tempo piacevole, giocato sempre a viso aperto e con buone individualità. Il Catania merita, la Roma è da registrare: Totti e Pjanic si danno da fare, ma davanti non c’è la pericolosità giusta.



Il secondo tempo è un’altra partita. La Roma entra in campo con il furore del guerriero colpito ma non finito, e rivolta il Catania con un piglio che l’anno scorso non si era mai visto all’Olimpico. Inizia Lamela, che su punizione scalda i guanti di Andujar. Poi, è un assedio: sull’angolo susseguente Osvaldo gira di testa ma trova il palo a negargli l’urlo del gol, quindi ancora Lamela si tuffa di testa su lancio profondo di Bradley ma non inquadra la porta. Per almeno 13 minuti la Roma staziona nella trequarti del Catania, con gli etnei che non escono più; dominio culminato nel meritatissimo gol del pareggio, che è un capolavoro nel vero senso del termine. De Rossi dal centro scodella verso sinistra dove, appena dentro l’area, si coordina in una rovesciata volante che trova l’angolo opposto. L’anno scorso lo fece uguale, e glielo annullarono; qui, tutto regolare, Olimpico in delirio e 1-1. La Roma, trovato il gol, non si placa: continua a spingere sull’acceleratore, con Piris finalmente coinvolto e Balzaretti che non conosce la parola fatica. Maran corre ai ripari: fuori un evanescente Barrientos, dentro Castro, che fa l’esordio in serie A. E, tre minuti dopo, ecco la sorpresa che non ti aspetti: da un pallone innuoco Lodi rientra da fuorigioco (forse non in tempo: questione di centimetri) e coglie la difesa della Roma impreparata (male Burdisso) tagliando a sinistra per il Papu Gomez, che entra in area e stavolta non sbaglia. L’Olimpico ammutolisce, la Roma accusa il colpo e pare ancora una volta afflosciarsi quando c’è da ragionare; Zeman ci prove togliendo Lamela e Pjanic e inserendo Marquinho (fuori posizione) e Florenzi, che però non fanno bene. Ci pensa, allora, Nico Lopez: il boemo lo getta nella mischia all’85’ per un ottimo Totti, il giovanissimo uruguayano controlla un lancio lungo dentro l’area, manda a vuoto il difensore e spara con il sinistro alle spalle di Andujar. Finita? Non ancora: si va dall’altra parte, e Castro centra una traversa clamorosa a Stekelenburg battuto. Ci sarebbe un’ultima punizione per la Roma, ma sullo spiovente di Florenzi De Rossi schiaccia a lato. Termina 2-2, la Roma non vine l’esordio in campionato dal 2005 (contro il Palermo) ma trae indicazioni positive dalla reazione, il Catania annuncia a tutti che sarà ancora un osso duro.



Marcatori: 29′ Marchese (C), 59′ Osvaldo (R), 69′ Gomez (C), 91′ Nico Lopez (R)

Stekelenburg; Piris, N. Burdisso, Castan, Balzaretti; Bradley, De Rossi, Pjanic (72′ Florenzi); Lamela (72′ Marquinho), Osvaldo, Totti (85′ Nico Lopez). All. Zeman

Andujar; P. Alvarez, Legrottaglie, Bellusci, Marchese; Biagianti (85′ Sciacca), Lodi, Almiron; Barrientos (66′ Castro), Bergessio (76′ Antenucci), Gomez. All. Maran

Arbitro: De Marco

Ammoniti: Bradley (R), Burdisso (R), P. Alvarez (C), Marchese (C)