Roma-Bologna finisce 3-2 per il Bologna. Roma in vantaggio 2-0 all’intervallo (grazie ai gol di Florenzi e Lamela), poi clamorosamente rimontata negli ultimi venti minuti. Il ribaltone rossoblù porta le firme di Gilardino (doppietta) e Diamanti. La Roma resta ferma a quattro punti, il Bologna sale a tre con la prima vittoria.



Partita molto godibile. Del resto di Zeman si può dire tutto e il contrario di tutto, ma non che le sue partite siano noiose. Primo tempo di Roma ad alta velocità, nella ripresa il calo fisico ed un minuto di blackout totale hanno favorito la rimonta di un Bologna rapace. Ed anche fortunato: il pasticcio Stekelenburg-Burdisso, che ha offerto a Gila il più facile dei tap-in, penalizza oltremodo una Roma apparsa sulla buona strada, ma ancora vittima dell’acne di un progetto giovane, in tutti i sensi.



Media tra un primo tempo spumeggiante e una ripresa stanca e sfortunata. E’ chiaro che i giocatori devono ancora assimilare i ritmi di Zeman sulla lunga distanza; d’altra parte i giallorossi hanno pagato carissimo un minuto di buio, e subito la tenacia di un Bologna mai domo. La fase difensiva va comunque registrata.

Se vinci in trasferta rimontando due gol in venti minuti il voto non può che essere alto. Ma se non è oro tutto quel che luccica il Bologna rifletta sui primi ventucinque minuti: non si potrà sempre aspettare che gli avversari si stanchino, anche perchè non tutti cavalcano i ritmi della Roma. In ogni caso, così la salvezza potrebbe essere un obiettivo riduttivo



Tante ammonizioni, otto, ma opportune. Il Bologna lamenta un uomo a terra (Perez) sul gol di Lamela: Guida valuta il danno e non lo giudica degno di interruzione, e francamente non sembra aver torto. Assistenti: segnalazioni puntuali, dubbi sul terzo gol del Bologna ma Gila pare in linea con Castan sul cross da destra.

Partecipazione infernale nel primo tempo e sofferta nella ripresa: i giovanotti de sta Roma bella, almeno loro, durano novanta minuti.

Presente, incolpevole sui primi due gol subiti, il terzo però lo trova insicuro nell’uscita bassa.

Spinge volentieri, specie nel primo tempo, e non demerita particolarmente, ma due gol passano dalla sua parte. La croce per lui sembra già pronta dal 30’st MARQUINHOS 6 Sulla patente c’è scritto centrale, gioca terzino ma sorprende perchè si butta avanti con coraggio.

Leader della difesa nel primo tempo, perde la bussola e Gilardino nel secondo, sino al pasticciaccio con Stek che costa il 2-3.

A passo di tango, lui che è brasiliano, tenta chiusure in frac ma deve spesso ricorrere a disimpegni più operai. Ammonito per fallo necessario.

Il terzo gol arriva dal suo lato mentre lui è a zonzo, vero. Però spinge per novanta minuti pur avendo appena recuperato, e anche nella ripresa è uno dei più lucidi.

Prestazione da soppesare: non incanta e perde qualcosa di troppo, ma si rende utile in modi non sempre visibili. Bonus: tolto lui la squadra affonda dal 24’st MARQUINHO 6 Entra in un brutto momento, spende qualche buon fraseggio ma non può fare molto di più.

Anche lui a momenti alterni: a volte giganteggia altre si nasconde, pro e contro di debuttante.

Il calciatore che guadagna meno in serie A è quello che spende più di tutti: anche per questo cala vistosamente nella ripresa, ma non fa mancare l’impegno.

Quando si accende scotta: gol del 2-0, due-tre contropiedi piccanti e una manciata di quei tagli offensivi tanto cari al suo mister dal 24’st N.LOPEZ 5,5 Stavolta non riesce ad incidere sul match.

Sbatte sui Antonsson e rincula spesso fuori area ad aiutare la manovra. Si batte ma un tiro in novanta minuti è un pò poco.

Propizia il vantaggio e palpa il raddoppio in tre occasioni, una da lontano e due di testa: grande Agliardi a dirgli di no.

All.ZEMAN 5,5 Pregi e difetti di una squadra molto giovane: esuberanza entusiasmante e dormite preoccupanti.

 

Conto aperto con Totti, cui nega tre volte la gioia del gol. Interventi decisivi, sicurezza nelle uscite.

Spinge con costanza ma rimbalza spesso su Balzaretti dal 31’st GARICS 6,5 Il gol della vittoria nasce da un suo cross.

Si arrangia bene su Destro, che costringe spesso a girare largo.

Barcolla ma non molla, si ricicla in impostazione.

Spinge bene e arriva anche al tiro da sinistra, dietro va più in sofferenza ma non soccombe quasi mai. 

Occupa tutte le caselle di centrocampo e fa diverse cose utili, tra passaggi ben direzionati ed inserimenti in avanti..

 

Troppo falloso, rischia il doppio giallo nel primo tempo e nella ripresa si calma, facendo legna davanti alla difesa.

Schiacciato nella morsa Tachtsidis-Pjanic non riesce ad emergere dal 1’st PULZETTI 6,5 Innesto positivo, arma la crapa di Gilardino per il gol che riapre il match e ci mette molto dinamismo utile ad aprire il gioco.

Nulla di trascendentale (un tiro centrale dal limite) ma una presenza mai sbiadita, soprattutto a livello tattico.

Vera e propria anima della squadra, che traghetta alla riscossa: partita indomita e gol meritato.

Spumante Gilardino si stappa al 72′ e sgorga come ai tempi migliori: colpo di testa e zampata d’annata.

All.PIOLI 7 Non rinuncia mai al tridente e gliene va dato atto: se c’è qualcuno pronto a sfruttare l’harakiri della Roma è anche merito suo.

 

(Carlo Necchi)