Un gol ogni 219 minuti: in pratica, uno ogni due partite e mezza. E’ la media realizzativa stagionale di Mattia Destro, attaccante di 21 anni della Roma. I giallorossi nel mercato estivo hanno puntato molto su di lui: gli hanno fatto spazio cedendo Fabio Borini al Liverpool, e hanno dato vita a una telenovela di mercato che si è alla fine risolta con l’approdo dell’attaccante ascolano a Trigoria. Maglia numero 22 (lasciata libera da Borriello), la stessa che utilizzava nel Siena con cui aveva segnato 12 gol, rendendosi protagonista di una seconda parte di stagione da urlo. Oggi un po’ tutti si chiedono: è già finito l’idillio? Destro non riesce a fare la differenza nella Roma. Sarà il dualismo con Osvaldo, la giovane età che gli impedisce di essere protagonista in una piazza che ha pressioni diverse da quelle di Siena, sarà la sfortuna; fatto sta che gli appena 4 gol segnati in campionato stridono con quelle che erano le aspettative di inizio anno, e lo fanno ancora di più se pensiamo che Erik Lamela, il meno offensivo degli attaccanti (tecnicamente sarebbe un trequartista) ha già festeggiato 10 volte, capocannoniere dei giallorossi insieme proprio a Osvaldo. Silvio Berlusconi, presidente del Milan, ha individuato in lui l’attaccante giusto per completare il reparto rossonero; la Roma non intende privarsene perchè lo considera importante, ma intanto Zeman sostiene che in questo momento il giocatore non ha fiducia in se stesso e la prestazione di Catania, nella quale ancora una volta ha sbagliato diversi gol, non fa che dare ragione ai detrattori. Può davvero Destro lasciare la Roma a fine stagione, o addirittura a gennaio? Per Sabatini e Baldini sarebbe una sconfitta, e forse anche per lo stesso Zeman che non sarebbe riuscito a farlo esplodere in una grande squadra. Dal punto di vista tecnico, e per parlare delle difficoltà del marchigiano, abbiamo contattato chi lo conosce bene: Fulvio Pea, ex allenatore di Sassuolo e Padova che lo ha avuto in gruppo durante l’esperienza con la Primavera dell’Inter. Ecco le sue parole, in questa intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.



Mister, come commenta il momento difficile di Mattia Destro? Spesso ai giovani capita di avere dei momenti positivi e altri meno positivi; quello attuale di Destro mi sembra essere più un periodo sfortunato. Le occasioni le ha, ma forse adesso non trova la freddezza e la lucidità necessarie per concludere a rete in modo positivo.



C’entra la posizione in campo? Per lei rende meglio da punta esterna o centrale? Secondo me Mattia è un giocatore con elevate qualità tecniche; può tranquillamente essere il riferimento al centro o allargarsi sull’esterno.

Osvaldo ha già segnato 10 gol: aiuta avere uno come lui o Mattia può viverlo come competizione?

Conoscendo molto bene Mattia, posso dire che per lui la competizione con Osvaldo è positiva: lui ha sempre bisogno di avere anche questi stimoli, anche se di sollecitazioni a far bene ne ha già abbastanza. In più, avere giocatori bravi in squadra aiuta sempre a crescere e migliorare: sono sicuro che questa situazione per lui è positiva. 



Quindi gli manca solo il gol per sbloccarsi definitivamente? Visto che ogni partita ha due o tre occasioni nitide vuol dire che è un ragazzo che sa muoversi bene ed è molto attento. Purtroppo a volte è questione di sfortuna: la palla va fuori e non dentro, e fa tutta la differenza. In questo momento a Mattia manca solo la ciliegina sulla torta. 

Crede che Zeman lo stia gestendo bene? Per rispondere in modo adeguato dovrei essere all’interno della società Roma. Quello che posso dire dall’esterno è che Zeman è un allenatore che sa aiutare i giovani a dare il meglio di sè; soprattutto, quando un giocatore è bravo e riesce a raggiungere la maturità qualsiasi allenatore lo fa giocare.

In conclusione, Fulvio Pea scommette sull’esplosione di Mattia Destro? Ne sono convintissimo.

 

(Claudio Franceschini)