In bilico, a colloquio con Franco Baldini e Walter Sabatini, rincuorato Mattia Destro, a rapporto Daniele De Rossi, Michael Bradley, Nicolas Burdisso. Manca all’appello un terzino destro che possa alternarsi a Ivan Piris. E Marquinho, già promesso al Gremio, è stato (per ora) congelato. E’ la sintesi del lunedì nero andato in scena dentro le mura di Trigoria. L’inizio del nuovo anno è un vero e proprio incubo in casa Roma. I buoni propositi, le speranze, i sogni di gloria sono rimasti in Florida, nel parco giochi della Disney. Le azioni del boemo sono al minimo storico, come anche quelle di Destro, comprato a peso d’oro solo pochi mesi fa nel mercato estivo. E il giocatore più pagato, De Rossi, ha perso la bussola e il posto in squadra. I rumors che abbiamo raccolto raccontano di una dirigenza in fibrillazione, a stretto contatto con Boston, quartier generale dei proprietari americani. C’è un James Pallotta preoccupato che vuole essere aggiornato ora per ora su ogni passaggio. Come aveva preannunciato ieri lo stesso Baldini, lo staff dirigenziale già domenica notte si è riunito velocemente per decidere come intervenire. La settimana entrante, come se non bastasse, è di quelle decisive: mercoledì la Coppa Italia con la Fiorentina e nel posticipo di domenica sera l’Inter arriva all’Olimpico. Servono due vittorie. Il primo punto debole della Roma riguarda il capitolo allenatore: Zeman ha la fiducia di Baldini e Fenucci, meno quella della squadra. La mancanza di risultati e i continui alti e bassi hanno minato quasi irreparabilmente il rapporto tra i giocatori e il mister. A questo punto della stagione l’unica strada è quella di provare a convivere. Una sorta di “governo di larghe intese” come in questo momento va tanto di moda in Italia. Un “patto” di dirigenti e senatori con il boemo. Fino al termine della stagione, poi si vedrà. Ma fino a quel momento tutti dovranno remare dalla stessa parte. Carlos Zago, neo assistente di Zeman, sarà il garante a Trigoria di questo accordo, in cui la colonia di brasiliani ha un ruolo importante. De Rossi ha promesso di rimettersi a disposizione del mister ma deve contemporaneamente sistemare i suoi guai extracalcistici, che riguardano la vita privata. Rimangono due altre caselle da sistemare. Una è quella di Destro, che da campioncino bramato anche dal presidente del Milan, Silvio Berlusconi, si ritrova dopo metà campionato paragonato a un brocco come Blisset (qualche milanista ancora lo ricorderà). Il ragazzo soffre la piazza romana e vorrebbe cambiare aria. Non è un mistero che a Milano lo vogliano su entrambe le sponde, rossonera e nerazzurra. E lui, Destro, ci sta mettendo del suo per farsi cacciare. Pallotta non vuole farsi ridere dietro, e quindi ha escluso una qualunque cessione a gennaio. Se ne riparlerà a giugno. Uno tra lui e Osvaldo se ne andrà via. Un secondo ed ultimo problema riguarda il terzino destro. E lo si è visto anche nella gara persa a Catania, dove al posto di Piris è subentrato Marquinhos a ricoprire un ruolo non suo. E da quella fascia è venuta l’azione del Papu Gomez. Sabatini non vuol commettere l’errore di un anno fa quando a gennaio non comprò il difensore centrale. Non sarà un acquisto di prospettiva, ma un…



…“tappabuchi” in attesa dell’estate. Sono scese le quotazioni di Berardi della Sampdoria, Garrone non vuol farlo partire ora e tra qualche mese potrebbe rientrare in una maxi operazione con Obiang, sempre in ottica Roma. Più percorribile, invece, la pista Mattia Cassani della Fiorentina. Pradè e il ds della Roma si sono dati appuntamento a mercoledì, nello Stadio Franchi, per parlare dell’affare. Si tratta per un prestito secco fino a giugno, con l’impegno di un contratto l’anno successivo, se il fidanzamento dovesse funzionare.

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