E’ scoppiato ancora il caso Daniele De Rossi. E i rumors di mercato su una sua possibile partenza ritornano di moda. Sembrava tutto rientrato nei ranghi con le parole del centrocampista al New York Times, con le quali confermava la sua fedeltà ai colori giallorossi; l’ottima prestazione contro il Milan (da centrale davanti alla difesa, come piace a lui) era stata una conferma in più. Eppure è bastata una panchina per riaprire tutto il discorso. Quella del Massimino di Catania, dove peraltro la Roma è caduta, accentuando ancor più il contrasto. Senza il lavoro di cucitura garantito da Pjanic (che era squalificato), Zeman ha preferito schierare Tachtsidis con Florenzi e Bradley ai lati; De Rossi è rimasto in panchina per tutti i novanta minuti, e a fine partita apriti cielo: tutte le domande al boemo sono state incentrate sull’esclusione di Capitan Futuro. Ma come, si sono chiesti in tanti e hanno chiesto a Zeman, rimane in panchina un calciatore che guadagna dieci milioni lordi l’anno? E con Franco Baldini la stessa musica. Di conseguenza, via anche alle sirene di mercato, perchè se De Rossi gioca e fa bene non ci sono problemi, ma appena arriva una panchina le mani di Manchester City e Paris Saint Germain si allungano su Trigoria. Davvero il centrocampista ventinovenne è di nuovo al centro dell’intrigo? Davvero l’episodio di Catania (una scelta tecnica) ha riaperto vecchie ferite? Davvero De Rossi può lasciare la Roma a gennaio o giugno, dopo che era stato indicato come il futuro della squadra quando Totti avesse appeso le scarpe al chiodo? Nel calcio di oggi è tutto possibile, perciò non è nemmeno più il caso di soffermarsi su chi potrebbe comprare il centrocampista, quando di porsi una domanda: chi ha ragione, Zeman o De Rossi? Il boemo peraltro è sulla graticola: non tanto per il caso De Rossi, quanto perchè nonostante l’entusiasmo, il bel gioco e i 26 gol del tridente Lamela-Osvaldo-Totti i punti sono ancora 32, quelli di distanza dal terzo posto sono diventati 8 e la Lazio sta lassù a +10. Si può pensare a uno Zeman che lasci Trigoria? Lo abbiamo chiesto a Paolo Liguori. Ecco le sue parole, in questa intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.

Zeman sulla graticola: ci dobbiamo credere? Io stimo Zeman, lo ammiro. Spero che la Roma non lo lasci andare via, perchè chiunque venga preso al suo posto è peggio. E poi penso si vada avanti con il progetto Zeman, non ne vedo altri possibili. Con quei giovani che ha la Roma…

Il boemo è il migliore per questo gruppo? Se vuoi fare un gruppo di giovani devi avere Zeman, e rischiare come fa lui. Prendiamo la Lazio: ha la stessa squadra dell’anno scorso, ma cos’ha risolto?

Però si sta giocando lo scudetto… Sì: se vince quest’anno o l’anno prossimo bene, ma se non vince niente, tra due anni la devi buttare via. Meglio il progetto della Roma e di Zeman.

Anche a costo di perdere De Rossi? 

De Rossi deve mettersi a giocare come gli chiede Zeman; se fa così gioca bene, come è stato contro il Milan. Se lui fa bene, la questione De Rossi non esiste; se gioca sotto i suoi livelli e soprattutto diversamente da come vuole Zeman, è un problema come ce l’avrebbe qualunque altro giocatore.

Però, se non gioca del tutto… I critici dicono che non può restare in panchina perchè costa tanto; e allora gli si riduca lo stipendio. Non è che uno deve giocare per forza, anche se gioca male e non fa quello che l’allenatore gli chiede, solo perchè costa tanto; fosse così saremmo finiti. Di certo, per come gioca adesso costa troppo; non dà un valore aggiunto come il suo ingaggio richiederebbe.

In effetti è il più alto della serie A… Guadagna più di Pirlo e Cavani, due giocatori che mi risulta facciano la differenza in Juventus e Napoli, perchè quando non ci sono si sente eccome. Basta questo per dire che Zeman non c’entra.

La Roma sarebbe interessata a Cassani e Bellomo: come li giudica? Direi meglio Bellomo di Cassani, ma staremo a vedere; per quello che è il progetto di Zeman, un giocatore come il centrocampista del Bari sarebbe decisamente utile alla causa.

 

(Claudio Franceschini)