Dal Sudamerica piovono notizie per il mercato di gennaio della Roma. Si sa che il direttore sportivo giallorosso, Walter Sabatini, conosce bene il calcio dell’America Latina, cui spesso si rivolge per l’osservazione e l’acquisto di nuovi giocatori, preferibilmente giovani. Giovani e funzionali al progetto di Zeman, perché anche se le voci maligne insinuano che il ct della Roma sia in bilico, la dirigenza non pare certo intenzionata a scaricarlo. In questi giorni si sta disputando il campionato sudamericano Under 20, che vede all’opera i migliori talenti del continente. Non mancano le sorprese: il Brasile e l’Argentina, favorite della vigilia, stanno faticando molto e rischiano l’eliminazione dalla fase a gironi. In ogni caso, la Roma sta tenendo d’occhio diversi elementi, dal figlio di Bebeto al cileno Bryan Rabello. Stando alle ultime indiscrezioni, tra gli obiettivi degli scout giallorossi rientra anche Lucas Orban, difensore del Tigre classe 1989 (e dunque troppo grande per partecipare al Sub 20). Lui, così come il fantasista Manuel Lanzini del River Plate, è descritto come un obiettivo argentino della Roma. Per saperne di più sulle operazioni Lanzini e Orban ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Filippo Colasanto, agente FIFA che conosce bene il calcio albiceleste e i suoi protagonisti. Ecco le sue dichiarazioni:



Walter Sabatini ha aperto una canale col River Plate, acquistando Erik Lamela nel 2011: può essere utile per acquistare Manuel Lanzini l’estate prossima? Il direttore Sabatini ha una strada privilegiata in Argentina, non solo col River Plate ma con l’intero mercato argentino. Se lui vorrà, se la Roma lo vorrà, acquisterà Lanzini. Però il River, anche memore di quanto ha scucito ai giallorossi per Lamela, non glielo regalerà.



Tecnicamente, possiamo immaginare una parabola d’inserimento nel nostro calcio simile a quella di Lamela? Ha una tecnica di base molto valida, però è più piccolino. E’ più simile a Diego Buonanotte, o a Maxi Moralez: è un giocatore forse con un piede anche più educato rispetto a Lamela, però fosse nella Roma non mi svenerei per lui.

L’anno scorso Lanzini era in prestito al Fluminense, con diritto di riscatto di circa 10 milioni di euro, che poi i brasiliani non hanno esercitato: la cifra giusta per lui è pressapoco questa? Questa sarà sicuramente la richiesta del River Plate, ma se io fossi nella Roma metterei in campo soprattutto la potenza del nome.



In che senso? La Roma sta diventando una società importante, grazie alla città che rappresenta e al coinvolgimento della proprietà americana. Sta diventando una squadra appetibile: Lanzini non è Maradona, i giallorossi possono farsi valere per smussare il prezzo.

In ottica Roma si è parlato anche di Lucas Orban, per il quale sarebbero già stati avviati dei contatti con il Tigre: lo può descrivere brevemente? E’ un difensore centrale, mancino puro, con un ottimo tempismo, molto bravo in marcatura grazie al gran fisico. E’ cresciuto nel River Plate, insieme a Juan Antonio ed altri. E’ un classe 1989 già in possesso del passaporto spagnolo: personalmente lo stimo molto, anche come persona perché è un ragazzo molto preparato e tranquillo. Anche se poi in campo sprigiona quella grinta e quella voglia di prevalere tipiche degli argentini.

Se ne parla come possibile acquisto per la fascia sinistra della Roma: può giocare bene anche da terzino?

Tecnicamente non è un fenomeno, ma quando era al River si permetteva anche di proporsi sulla fascia, perché ha un discreto piede mancino per crossare. Nel Tigre, una squadra più piccola e costantemente attaccata, ha mostrato doti di marcatura molto importanti, anche se in questo senso fa fatta una specifica.

Quale? Che marca alla sudamericana, in Italia avrebbe bisogno di qualche tempo prima di diventare un giocatore completo. Però credo che che se Orban viene a giocare in Italia, avrà molte possibilità di giocare il prossimo mondiale come terzino sinistro titolare, perché l’Argentina in quel ruolo non ha concorrenti.

La Roma tiene d’occhio tantissimi giocatori in Sudamerica, ma non potrà acquistarli tutti perché c’è sempre il limite agli extracomunitari. Realisticamente, quanto Sabatini attingerà dal calderone sudamericano nel prossimo futuro? Nell’immediato anche la Roma punterà su qualcosa di sicuro: di solito, nel mercato di riparazione, si cerca di non sbagliare, acquistando giocatori che conoscono già la serie A. In Sudamerica Sabatini ha una rete di contatti, canali preferenziali e anche conoscenze dirette, perché va spessissimo lì: sfrutterà tutto ciò nel mercato estivo. Così i giocatori avranno più tempo per ambientarsi, perché il rischio è quello di prendere elementi bravi ma non pronti, per quanto gli argentini sappiano adattarsi in fretta.

 

(Carlo Necchi)