Alle 18:30 di oggi (in Florida saranno le 12:30) la Roma, impegnata nella tournee americana, affronta i locali del City Soccer Club. Una sgambata che per i giallorossi sarà utile per preparare al meglio la trasferta di Napoli, ultimo impegno del girone di andata di serie A nel quale la squadra di Zdenek Zeman avrà la possibilità di superare in classifica proprio i partenopei e di inserirsi al quinto posto (se non addirittura più in alto). Non c’è niente in palio nell’amichevole di oggi, nè gli avversari sono troppo quotati: è l’impegno giusto per la Roma, che ha semplicemente bisogno di uno sparring partner per testare la formazione migliore e verificare la forma fisica dei giocatori che presumibilmente scenderanno in campo al San Paolo (l’undici dovrebbe comunque essere fatto). Zeman dunque sceglierà i titolari di oggi a seconda di quello che ha in testa per il campionato, con dovute eccezioni. Quella della trasferta americana è ormai una consuetudine per i giallorossi che, approfittando della proprietà statunitense, già la scorsa estate aveva affrontato il viaggio transoceanico per una serie di partite in preparazione della stagione. Come detto oggi la squadra che affronterà è molto modesta (potrebbe essere paragonata a una formazione dilettantistica italiana), ma sicuramente il tecnico boemo vorrà ottenere buone risposte dai suoi pur non richiedendo il massimo sforzo in campo.
I colori sociali dell’Orlando City Soccer Club sono rosso, viola, oro e bianco; lo stemma raffigura tre teste di leone allineate, le due esterne di profilo e quella centrale vista di fronte. L’origine della squadra è piuttosto complessa: nel marzo del 2010 venne annunciata la proprietà degli Orlando Pro Soccer, inizialmente affiliata agli Orlando Titans National Lacrosse (il lacrosse è uno sport molto popolare negli Stati Uniti, specialmente a livello universitario). Tuttavia, a seguito di difficoltà finanziarie, Steve Donner lasciò il club e si unì a Phil Rawlins (già membro della dirigenza dello Stoke City), che nel frattempo aveva comprato i diritti degli Orlando Pro Soccer, e a Brendan Flood (anche lui con un passato dirigenziale in Premier League, nel Burnley). Rawlins era proprietario degli Austin Aztex, squadra del Texas, e spostò l’intera organizzazione in Florida (una pratica, quella del “trasloco”, piuttosto in voga negli Stati Uniti, dove si insegue sempre una piazza appetibile dal punto di vista del marketing e delle presenze allo stadio). Attualmente gli Orlando City giocano nella USL Professional Division, ovvero la terza serie americana (le prime due sono la MLS, quella per intenderci dove giocano Nesta, Ferrari, Corradi, Di Vaio, e dove ha giocato Beckham nei Los Angeles Galaxy, e la North American Soccer League). La USL comprende 12 squadre degli Stati Uniti e una di Antigua, i Barracuda. La squadra gioca al Citrus Bowl, che ha una capacità di 65.400 spettatori; ma i tre proprietari pensano in grande, perchè hanno in mente di portare gli Orlando City nella Major League Soccer entro il 2015, grazie anche alla costruzione di un nuovo stadio (il progetto è in cantiere). Anche e soprattutto per questo nel 2010 l’organizzazione si è spostata in Florida. Allenatore attuale è Adrian Heath, 42 anni la prossima settimana, ex centrocampista di alcune squadre inglesie tra cui il Manchester City (viene ricordato soprattutto per aver fatto parte di un Everton che, tra il 1982 e il 1988, vinse due campionati – non si chiamava ancora Premier League – e una FA Cup, oltre a quattro Charity Shield, quello che oggi si chiama Community Shield ed è la nostra Supercoppa). La rosa non offre troppi giocatori di livello: quello con la maggiore esperienza internazionale è Anthony Pulis, che ha giocato in Inghilterra senza però troppa fortuna (due presenze in quattro anni con lo Stoke City, nessuna con il Southampton).
La Roma si presenta a questa amichevole senza ovviamente l’assillo del risultato. Per gli uomini di Zeman la partita serve come preparazione alla gara contro il Napoli, secondo appuntamento di alto livello dopo quello contro il Milan. Il primo test è stato superato, anche psicologicamente: dopo la sconfitta contro il Chievo, prima gara stagionale senza reti per i giallorossi, si pensava che la Roma avrebbe risentito della battuta d’arresto, e invece il Milan è stato asfaltato senza pietà: 4-2 che senza l’espulsione di Marquinhos per un veniale fallo di mano sarebbe forse stato ancora più netto. Al momento i giallorossi sono sesti in classifica con 32 punti: il terzo posto che qualifica in Champions League ed è il vero obiettivo stagionale dista appena tre punti, più lontana la vetta della serie A visto che la Juventus si trova a 44 e a oggi appare decisamente su un altro livello. Recentemente però un grande ex come Fabio Capello, l’ultimo a vincere lo scudetto sulla panchina dei capitolini (era il 2001) ha indicato proprio nella squadra di Zeman la principale antagonista dei bianconeri. Effettivamente la qualità della rosa è quella giusta e quando è in giornata la Roma può battere chiunque grazie alle folate offensive dei suoi uomini; forse però la difesa resta ancora da registrare rispetto ad altri reparti che appaiono più affidabili. Pronta o non pronta per il tricolore, questa formazione è riuscita a ridare entusiasmo a un ambiente che aveva decisamente perso la fiducia dopo la brutta annata con Luis Enrique (e anche quella precedente non era stata certo da ricordare). Il test con il Napoli sarà importante soprattutto per testare le ambizioni della rosa in un altro impegno contro una grande (finora la Roma ha un bilancio positivo, fatto di tre vittorie contro Milan, Fiorentina e Inter, e due sconfitte contro Juventus e Lazio).
Vedremo come si comporteranno oggi gli uomini di Zeman: Totti molto probabilmente non sarà in campo dall’inizio, Destro sostituirà Osvaldo che è rimasto in Italia e in difesa verrà riproposto Burdisso per testare la coppia con Leandro Castan (clicca qui per le probabili formazioni). Non è importante il risultato, ma un allenatore come il boemo non vuole mai vedere cali di tensione. Dall’altra parte l’Orlando City proverà a fare una bella partita per togliersi qualche soddisfazione personale e regalare una gioia ai propri tifosi, pur se la vittoria resta piuttosto fuori portata. Adesso però la parola passa al campo: Orlando City-Roma sta per cominciare…
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