“Se Pjanic non c’è io non gioco”: così parlò Daniele De Rossi, vero e proprio uomo al centro del mercato giallorosso la scorsa estate, all’indomani della vittoria della Roma in Coppa Italia contro la Fiorentina. Nei quarti di finale della manifestazione finì 1-0 per i giallorossi; Capitan Futuro giocò, e giocò anche bene. Ma a fine partita ecco il nuovo caso: intervistato dopo la doccia, il centrocampista romano si lasciò andare a una battuta ironica ma nemmeno troppo. La tesi, sua e non solo sua, nasceva dal fatto che Zeman preferisse non schierare De Rossi insieme a Miralem Pjanic. Forse Capitan Futuro è considerato troppo lento per coprire le licenze tattiche del bosniaco, abutato a svariare lungo tutta la trequarti; forse è una considerazione che nasce da altro, fatto sta che a guardar bene l’allenatore della Roma ha raramente impiegato De Rossi quando Pjanic non era in campo. Battute a parte, il discorso potrebbe anche stare in piedi: non è un caso che uno dei pupilli del tecnico boemo sia Alessandro Florenzi, centrocampista tuttofare (a Crotone ha giocato anche da terzino) che corre per due, si danna l’anima per novanta minuti e non sa cosa sia la fatica. Nonostante abbia solo ventuno anni e sia alla prima vera esperienza in serie A, il talento cresciuto nel vivaio giallorosso è già un titolare semi-inamovibile della squadra. Insieme a lui Michael Bradley, un altro abituato a coprire e impostare, chiudere e ripartire, liberandosi velocemente del pallone come piace a Zeman. Da qui, ecco l’ipotesi di mercato, secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva da Ilsussidiario.net, che potrebbe prendere corpo: Pjanic, non è un mistero, continua ad essere corteggiato dal Barcellona, che lo ritiene perfetto per il suo 4-3-3. A ben guardare è vero: fatte le dovute proporzioni del caso, il bosniaco sembra una fotocopia di Andres Iniesta, altro giocatore che spesso viene schierato da Vilanova (e in precedenza da Guardiola) in qualità di finto esterno nel tridente offensivo, in realtà con compiti che esulano dal semplice rientrare sul destro e tirare ma che sono di raccordo tra i reparti e di ultimo passaggio. Finora Pjanic è sempre stato considerato incedibile, ma potrebbe non esserlo più: i giallorossi infatti potrebbero sacrificare lui per… perdere De Rossi. Assecondando cioè il dettame tattico di Zeman, e “costringendo” di fatto alla partenza Capitan Futuro, la cui permanenza a Trigoria resta comunque in bilico a prescindere. Zeman sogna un centrocampo nel quale Tachtsidis sia il perno centrale: è il suo acquisto di punta, ne ha parlato come di un fenomeno in costruzione, ma anche lui sa bene che finchè De Rossi sarà in squadra il greco non potrà sbocciare definitivamente. Perciò, De Rossi via per lasciare libero di esplodere il talento del numero 77. E in entrata? Le cessioni di De Rossi e Pjanic frutterebbero un bel gruzzolo da reinvestire. Ma potrebbero anche essere degli scambi:
Se il bosniaco si trasferisce al Barcellona verrebbe quasi naturale chiedere ai blaugrana Pedro, già nel mirino dei giallorossi e potenzialmente perfetto per inserirsi nel tridente di Zeman, anche a sinistra dove spesso ha giocato al Camp Nou. E da Manchester? Perchè è lì che De Rossi andrebbe a finire, alla fine di tanti abboccamenti. Una suggestione: l’acquisto di orosidis fa capire che il boemo non si sente sicurissimo dei terzini che ha a disposizione, ed essendo i laterali bassi fondamentali nel suo gioco vuole essere ben coperto. Il nome nuovo è quello di Pablo Zabaleta: classe 1985, al City dal 2008, Mancini lo fa giocare piuttosto spesso ma il ragazzo ha comunque concorrenza in Maicon. Dopo cinque anni di Premier League potrebbe decidere di cambiare aria e andare a giocare in una realtà dove sarebbe un titolare indiscusso. Sembra adatto al giallorosso: gioca quasi indifferentemente a sinistra e a destra, difende con molta attenzione ma sa spingere tanto, arrivando anche in zona gol. In più, è nato come centrocampista difensivo: il doppio ruolo teorico consentirebbe a Zeman di variare il suo gioco. Sono operazioni che ovviamente guardano a luglio: in questo momento c’è poco tempo per imbastire discorsi complessi, perciò la Roma si concentrerà su altro (chiudere per Bellomo può essere una di queste idee). Trattativa che dunque deve ancora prendere corpo e definirsi, ma attenzione a quello che potrebbe succedere…
(Claudio Franceschini)