Di nuovo in campo dopo tre giorni dalla sfida di campionato, Roma e Inter si ritroveranno questa sera alle 20.45 allo stadio Olimpico per giocare l’andata delle semifinali di Coppa Italia. Nei quarti di finale la formazione di Stramaccioni ha eliminato dopo i tempi supplementari il Bologna per 3-2, la Roma ha battuto 1-0 la Fiorentina, sempre dopo i supplementari. A causa degli incroci del calendario, la partita di ritorno è invece slittata da settimana prossima fino al 17 aprile, evitando così il terzo incrocio in 10 giorni. Di certo sarà comunque interessante ritrovare di fronte le stesse squadre dopo soli tre giorni: domenica sera passarono in vantaggio i giallorossi di Zdenek Zeman con il rigore di Francesco Totti, poi l’Inter pareggiò con Rodrigo Palacio. Lo stesso risultato andrebbe bene soprattutto agli interisti, che tornerebbero a Milano con un pareggio in trasferta con gol, ma di certo assisteremo questa sera ad un altro incontro molto interessante. Per parlarne abbiamo sentito Roberto Boninsegna. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Roma-Inter di nuovo contro dopo la partita di domenica: quanto conterà tutto questo? Penso non tantissimo, perché le due squadre in questi anni sono state abituate ad incontrarsi diverse volte. Sarà un incontro normale quello che Roma e Inter affronteranno in Coppa Italia.
Cosa potrebbe cambiare in tre giorni rispetto a quello che abbiamo visto domenica sera? Penso che ci saranno alcune novità nelle formazioni che i due allenatori presenteranno, visto che certamente faranno ruotare alcuni giocatori. Ormai nel calcio gli allenatori hanno a disposizione rose molto ampie, ed è giusto utilizzare tutti i giocatori.
Quando giocava lei era diverso? C’erano rose molto più ridotte, circa 16 giocatori a cui si aggiungevano alcuni ragazzi della Primavera. Giocavano sempre gli stessi. Mi ricordo in particolare l’anno in cui conquistai la Coppa Uefa con la Juventus. Giocammo a Bilbao il mercoledì, vincendo il trofeo, e la domenica giocammo a Genova contro la Sampdoria, vincendo anche lì e portando a casa lo scudetto a spese del Torino.
Un giudizio su Livaja e Rocchi? Se fosse per me avrei tenuto Pazzini. Comunque metterei in campo dall’inizio Rocchi, visto che non ha i 90 minuti nelle gambe, e poi lo sostituirei con Livaja, che mi sembra un buon giocatore.
La Roma sembra soffrire di troppi problemi difensivi… E’ quello che manca alla formazione di Zeman per essere competitiva ad alti livelli. I tifosi amano il calcio spettacolo, ma prima di tutto vogliono veder vincere la loro squadra.
Giocandosi la qualificazione in due partite, Roma e Inter potrebbero anche fare dei calcoli?
No, non credo che succederà questo, perché magari ragionando così succede che prendi 3 gol all’andata e in questo modo comprometti la qualificazione. Bisognerà quindi giocarsi queste due partite fino in fondo, senza fare nessun tipo di calcolo.
Per Stramaccioni è una nuova sfida con il suo club d’origine: come è andata secondo lei domenica sera? L’Inter ha sofferto nei primi quindici minuti, ma poi ha interpretato la partita nel modo migliore, giocando un buon match e rischiando anche di vincerlo. E bisogna considerare che mancavano due giocatori del calibro di Cassano e Milito…
Quanto conta la Coppa Italia per i due club? E’ un trofeo da vincere, in cui Roma e Inter vorranno fare bene e che potrà dare anche la possibilità di partecipare all’Europa League. Poi, visto che le rose delle squadre sono così ampie, ha anche senso cercare di onorare al meglio tutti gli appuntamenti della stagione.
Inoltre potrebbe esserci la prospettiva di una finale molto affascinante… Sì, la finale sarà sicuramente di altissimo livello, e se sarà il derby di Roma oppure Inter-Juventus saranno anche partite speciali per le grandi rivalità fra queste squadre.
Il suo pronostico? Sulle due partite vedo l’Inter favorita, che potrebbe così passare il turno e disputare la finale di Coppa Italia.
(Franco Vittadini)