La Roma che guida la Serie A 2013-2014 a punteggio accusa i primi problemi strutturali: l’ottava meraviglia, quella contro il Napoli, è stata ottenuta pagando un alto prezzo all’infermeria. Francesco Totti, leader e anima della squadra, e Gervinho, uno dei più in forma e dei più decisivi, si sono fermati: sostituiti a gara in corso, le loro condizioni hanno dettato subito preoccupazioni, soprattutto quella del capitano. Gli esami strutturali hanno confermato le sensazioni a caldo: lesione miotendinea muscolare alla coscia destra per Totti, lesione muscolare al retto femorale per l’ivoriano, per il quale si pensava a uno stop di una settimana e che invece dovrà stare più tempo ai box. Siamo alla prima prova del nove: la Roma ha la rosa sufficientemente lunga per sopperire a questi guai? Spesso si è detto: i titolari sono fortissimi, ma la panchina è corta. Ora ci siamo: Rudi Garcia è chiamato al turnover forzato, e si vedrà se davvero il tecnico francese ha lavorato bene anche con le seconde linee, motivandole e rendendole pronte a giocare dal primo minuto. Intanto, la domanda che si fanno a Roma è: per quanto ne avranno Totti e Gervinho? Sono realistiche le previsioni che parlano di quasi due mesi di stop per il capitano? IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva il dottor Ilario Candido, responsabile sanitario del Cittadella, per un parere medico e un’opinione sui tempi di recupero.



Partiamo da una specifica: cosa si intende per “lesione miotendinea”? Il muscolo ha una parte centrale che termina con due tendini che si attaccano alle ossa; la giunzione miotendinea è quella zona del muscolo vicina al tendine. Detto questo…

Sì? La lesione è di tipo muscolare: questo vuol dire che si sono rotte delle fibre, e ci sono perciò dei tempi di recupero fisiologici per il rientro in campo. Siccome parliamo di lesione di secondo grado, ci vogliono appunto quei 30-40 giorni di cui si è parlato. 



Per quanto riguarda Gervinho, la lesione è al retto femorale. Cosa significa? Qui la questione è diversa: il retto femorale è un muscolo della parte anteriore della coscia, mentre per Totti parliamo di flessori, ovvero della parte posteriore della coscia.

Il luogo comune vuole che più si va avanti con gli anni, maggiori sono i rischi di infortuni muscolari: vero, o è un mito da sfatare? Diciamo che è più probabile, questo senz’altro; per questo più si va avanti con gli anni e più è necessario fare dei lavori di prevenzione per evitare certi guai. Penso che Totti lo sappia bene, e infatti se non sbaglio questo è il primo infortunio che gli capita in stagione…



Per quanto riguarda le modalità di recupero, cosa consiglia? Di non forzare i tempi, assolutamente. La cosa che va evitata in tutti i modi è una ricaduta: è la cosa peggiore che possa capitare a un atleta, e anche allo staff medico che deve poi intervenire.

Si parla anche di un piccolo acciacco per Florenzi: visto il turno infrasettimanale che si avvicina, come dovrebbe gestirlo la Roma? Il termine “acciacco” è troppo generico, significa davvero poco. Bisogna valutare: se è una contusione non ci sono problemi, se ha una leggera distorsione stesso discorso. Se ha una contrattura le cose cambiano. Di solito, quando si parla di acciacco, si intende un affaticamento muscolare…

Niente di serio, insomma? No, è una cosa molto blanda: si risolve nel giro di 24 ore, 48 al massimo. 

(Claudio Franceschini)