Roma-Chievo finisce 1-0 ed entra nella storia del calcio italiano. Per la prima volta nel nostro campionato una squadra vince le dieci giornate iniziali: è la Roma di Rudi Garcia, e forse non è un caso che il sigillo del 10 su 10 porti la firma di Marco Borriello, undicesimo marcatore diverso. L’attaccante ritrova il gol all’Olimpico dopo due anni di vagabondaggi tra calcio d’elitè (Juventus) e più sofferto (Genoa), e lancia i giallorossi a quota 30 punti, sempre + 5 su Napoli e Juventus. O come ha ricordato lo stesso Borriello, + 11 sul quarto posto che significa Europa League, teorico primo obiettivo stagionale e sempre più maschera di sogni proibiti. Il Chievo resta ultimo a 4 punti e si prepara per il prossimo scontro salvezza, in trasferta contro il Bologna (lunedì 4 novembre, ore 20:45). La Roma invece proverà a fare 11 sul campo del Torino, nel posticipo di domenica 3 novembre.
Roma-Chievo è stata una partita intensa ma non spettacolare. Entrambe le squadre non hanno fatto mancare l’impegno, ma le difese hanno sovente avuto il sopravvento, e la trama del match ha riservato solo qualche singhiozzo. Non è mancato in compenso l’agonismo, sfociato talvolta in qualche nervosismo di massa.
Il 10 e lode sarebbe telefonato perché suggerito dai numeri, ma bugiardo rispetto alla partita. Che la Roma ha condotto anche dopo il vantaggio, vincendo meritatamente ma non senza fatica. Le riserve schierate (Marquinho, Dodò) non hanno demeritato specie nell’impegno, ma abbassato il tasso d’imprevedibilità che già risente dell’assenza di Totti. Però se vincere aiuta a vincere questa è un’altra, grossa iniezione di fiducia verso…il quarto posto, che altro?
Non è la prima volta che il Chievo perde pur senza esprimere un’insufficienza globale. Il fatturato offensivo resta minimo (1 tiro in porta) e non aiutato dall’assenza last-minute di Thereau, ma la squadra ha fatto la sua partita. Che significa: difesa ben coperta, pressing a tratti forsennato, qualche abbozzo di contropiede. Peccato per la distrazione-gol perché il pareggio non sarebbe stata moneta fasulla.
Qualche decisione non convince, forse spezzetta un pò troppo il gioco che comunque non è esattamente scorrevole. Rimedia domando le scintille tra i giocatori, che aumentano nel secondo tempo. Ammonisce molto (8 cartellini), ma quasi sempre a proposito.
Il primo tempo di Roma-Chievo è finito sul punteggio di 0-0. Tre ammoniti: il romanista Castan e i clivensi Dainelli e Sardo. Pochi highlights nella prima frazione dell’Olimpico: il Chievo sta coprendo bene la propria trequarti impedendo alla Roma di accedere in area, soprattutto palla a terra. Le minacce maggiori arrivano da fuori per Puggioni, che vede sibilare alto e a lato due tiri di sinistro del brasiliano Marquinho, schierato al posto di Florenzi. Per il resto non si registrano particolari occasioni da gol, nemmeno per il Chievo che ha provato qualche ripartenza organizzata ma senza scalfire la retroguardia giallorossa. Complessivamente il primo tempo di Roma-Chievo non è stato molto gradevole: la Roma non ha abbassato il ritmo ma quasi mai è riuscita a spezzare la catena avversaria posta a protezione dell’area. Si può solo sperare in una ripresa più divertente, d’altra parte il calcio è anche questo: 9 vittorie su 9 possono, per trequarti d’ora, sbattere su 4 punti in classifica. Pagelle primo tempo Voto partita 5 Gara combattuta ma priva di emozioni significative Migliore in campo Roma: Pjanic 6,5 Regala qualche bel passaggio in verticale nel tentativo di velocizzare l’azione Peggiore in campo Roma: Borriello 5,5 Non per colpa sua, ma tocca davvero pochi palloni ed ancor meno fronte alla porta Migliore in campo Chievo: Dos Santos 7 Bel voto da condividere con i compagni di reparto, Frey e Dainelli: per ora lo sfavorito Chievo non soffre più del dovuto Peggiore in campo Chievo: Paloschi 5,5 Come per Borriello: l’organizzazione di squadra non lo aiuta. Questa sera ci sta che vada così, però l’unica palla che gli capita in area la controlla male.
Roma
Rischia su tiro di Rigoni, lo salva il fuorigioco. Per il resto è la solita sicurezza.
Sa coprire la fascia ed accompagnare con puntualità l’azione, anche se le giocate restano molto semplici.
Gioca in totale sicurezza, chiude l’area e costringe l’attaccante di turno ad uscirne.
Meno pulito rispetto al collega ma poco importa, il lavoro in marcatura non è molto e si cimenta all’impostazione. Ammonito, salta il Toro.
Sembra giocare col grillo parlante sulla spalla, quello della coscienza difensiva: meglio nella sua metacampo dal 20’st BALZARETTI 6 Deve offrire energie alla difesa del vantaggio e non si tira indietro.
Nel primo tempo è il migliore: prova a velocizzare con qualche bel passaggio in verticale. Globalmente non molto incisivo ma utile, oltre che dilettevole dal 36’st BRADLEY 6 Ultimi minuti di copertura diligente, quello che serve.
Anche lui è padrone di sè stesso, e spesso anche della situazione: spreca pochissimo, sceglie quasi sempre la miglior soluzione di passaggio.
Fa brutto, come si dice: ringhia e pressa ad ampio raggio, nel primo tempo prova da fuori ma calcia centrale.
Non manca la volontà ma pecca d’incisività: dopo due bei tiri di sinistro si perde un pò troppo laterale, ed entra poco in area dal 14’st FLORENZI 7 Entra e dopo otto minuti è protagonista dell’azione decisiva, con percussione e assist in omaggio.
Primo tempo in un tombino, secondo di gloria e sudore: segna il gol-partita e guadagna punizioni.
Piace più per come si applica in fase di recupero che quando prova a spaccare la difesa: giocate fumose.
All.RUDI GARCIA 7 L’aveva detto: questa poteva essere la più difficile. Per molti versi è vero, anche il punteggio lo dimostra. Però vince anche questa.
(Carlo Necchi)
Chievo
Il gol lo fotografa incolpevole, attento prima e dopo.
Il gol arriva dalle sue zolle di competenza ed è un peccato: avrebbe altrimenti meritato un bel voto.
Come sopra: francobollo di Borriello sino al gol, poi perde l’uomo ed è troppo tardi.
Non è un Mastro Lindo ma risulta molto efficace nella protezione di porta ed area; esce per infortunio prima del gol dal 20’st PAPP 6 Sul gol ha meno colpe specifiche, poi prova ad alimentare a destra.
Ha di fronte un Dodò giudizioso: controlla la sua metacampo ma in fase di spinta raccoglie poco.
Molto attivo a centrocampo, anche in fase di pressing: giocate non trascendentali ma utilità sparsa dal 32’st ACOSTY 5,5 Dà freschezza all’attacco ma spreca un calcio d’angolo.
Dirige la fase di contenimento ed organizza quella con la palla: diversi passaggi utili.
Si muove quasi all’impazzata in certe fasi: questo lo rende fastidioso per l’azione romanista, ma anche impreciso nelle giocate e un pò troppo nervoso.
Attenzione e grinta sulla fascia sinistra, non soffre più di tanto Marquinho dal 22’st ESTIGARRIBIA 5,5 Entra poco prima del gol, lascia poche tracce.
Non ne vede mezza, nel secondo che gli capita in area un mezzo pallone nel primo tempo, ma lo controlla male.
Disturba i difensori, se non in area facendo pressing e movimento sul fronte.
All.SANNINO 5,5 Anche Garcia è d’accordo: il Chievo non merita l’ultimo posto. La squadra non esprime molte idee di gioco, ma mostra organizzazione non scontata.
(Carlo Necchi)