Roma a valanga sul povero Catania: i giallorossi vincono 4-0 e si mantengono saldamente nella scia della Juventus, a meno 5 in attesa dello scontro diretto che infiammerà la ripresa delle operazioni (5 gennaio re 20:45), dopo la pausa per le feste. A segno Benatia nel primo tempo, Destro-Benatia-Gervinho nel secondo: giallorossi ancora imbattuti e a quota 41 in classifica. Il Catania invece resta ultimo con 10 punti, e dovrà lavorare intensamente per recuperare terreno a partire da gennaio. Il prossimo impegno per gli etnei è già da tutto e subito: in casa col Bologna che non avrà Diamanti (squalificato). Appuntamento al Massimino il 6 gennaio alle ore 15:00
Il match è stato divertente anche se a senso unico dal 18′ in poi. La Roma non è accontentata del vantaggio e nella ripresa ha attaccato anche di più, trovando la goleada. Poche fasi di noia.
Rudi Garcia ha proposto il modulo 4-2-3-1, con Ljajic Totti e Gervinho alle spalle di Destro: era quello che ci voleva per far valere il divario tecnico, ed abbattere la resistenza catanese. Con Destro e Totti l’attacco ha guadagnato in pericolosità e cinismo, aggiungendo opzioni al solito ventaglio. La difesa ha rischiato poco o nulla e la squadra si è mossa in maniera compatta: il miglior viatico verso le feste e la supersfida contro la Juve, cui potranno partecipare anche De Rossi e Strootman (oggi squalificati).
Bocciatura netta, figlia anzitutto di un gap evidente rispetto ad una squadra come la Roma, che sta vivendo una stagione opposta a quella catanese. La squadra ha sofferto ma soprattutto attaccato poco e male, senza graffiare la difesa romanista e scoprendo la trequarti agli avversari. Sarà importante recuperare Bergessio al 100%, perché Leto tende a sfuggire alle consegne di centravanti, ruolo non suo.
Qualche dubbio sul gol di Gervinho ma Ljajic sembra partire in linea, roba da guardalinee in ogni caso.
Roma
Agli estremi confini del senza voto.
Cambiano compagni (Ljajic, Gervinho, Totti) ed avversari (Peruzzi, Biraghi, Monzon) davanti a lui, non la sua sostanza: avanza e cerca l’area.
Leto non è un attaccante centrale, può far poco per impensierirlo. In attacco è arma letale: ora è top scorer anche lui.
Si oppone a Leto con faccia e modi da duro, vince il duello.
Accompagna costantemente l’azione, risulta ancora un pò timido nella metacampo avversaria.
Sovrintende la manovra, regolandola con qualche colpo di righello ed un posiziomento sempre accordo.
Verticalizza bene, pare a suo agio anche arretrato di qualche metro: il contesto più tranquillo lo aiuta dall’80’FLORENZI s.v. Dentro dopo il gol di Gervinho, quindi quando è davvero finita.
Molto utile anche se non segna: oltre ai due assist un buon movimento che aiuta la squadra.
E’ tornato l’elastico del capitano, il movimento avanti-indietro che tanto fa bene alla Roma. Manca in fase conclusiva ma i passaggi restano di prima qualità dall’87’F.RICCI s.v. Seconda presenza in Serie A per il biondino classe 1994.
Non può sbagliare un gol a porta vuota. In teoria non potrebbe nemmeno segnare di sinistro calciando di destro.
Fa capire quanto può essere importante: è presente in area (assist e gol), pericoloso al tiro e partecipe al dialogo coi compagni dal 59’TADDEI 6 Dà manforte al centrocampo aiutando a preservare il vantaggio.
All.GARCIA 7,5 Cambia modulo e fa bene: anche senza Balzaretti, De Rossi e Strootman la squadra viaggia veloce. E torna alla goleada.
Catania
Nel primo tempo fa due miracoli e mezzo, nel secondo regala un gol pesante.
Deve ancora adattarsi ai meccanismi difensivi, poi potrà pensare ad attaccare dal 46’BIRAGHI 5,5 Più intraprendente di Peruzzi ma egualmente distratto in fase difensiva
Destro ha più benzina, Ljajic è più veloce: soffre tremendamente.
Il pasticcio lo fa Frison: lui era fermo. Finchè la barca regge si mostra grintoso nelle chiusure.
Tra Maicon e l’amico di turno (Gervinho, Totti o Ljajic) ha tante cose a cui pensare: non può attaccare, in affanno dietro.
Gioca con la sua tradizionale grinta, che però non basta a sostenere il centrocampo.
Spesso in balia dei fraseggi avversari, tocca pochi palloni significativi.
Destro gli mangia in testa ed è 1-0, a centrocampo rincorre molto e gioca poco.
La squadra gioca in difesa, deve sacrificarsi all’indietro e non riesce ad esprimere il suo calcio.
Lotta ma il vestito di centravanti gli va stretto: in area si vede poco dal 67’MONZON 5,5 Entra con grinta che però traduce in qualche fallo di troppo, globalmente non aiuta più di tanto.
Cerca di sdoppiarsi tra le due fasi e finisce per non contribuire concretamente in nessuna dal 50’BERGESSIO 5 Nemmeno il suo ingresso riesce ad appesantire l’attacco, d’altra parte non ancora è al meglio.
All.DE CANIO 5 Urge una scossa: arriverà dal mercato?
(Carlo Necchi)