La Roma di Andreazzoli supera per 1-0 la Juventus all’Olimpico. Vittoria meritata quella dei giallorossi che con uno scatto di orgoglio ritrovano la vittoria sui bianconeri che in casa mancava da 9 anni. L’avvio di gara propone ritmi blandi. Osvaldo prova a rompere l’inerzia del match con un tiro violento dalla distanza. Il numero 9 giallorosso è il più dinamico in attacco e si fa trovare pronto alla ricezione in area non riuscendo, però, a correggere in rete un assist di Totti. Pjanic qualche minuto dopo rimette in azione Osvaldo. L’italo-argentino è abile a scattare in linea con i difensori bianconeri e a superare in velocità Buffon, ma da posizione defilata non può che cercare un Lamela in area, trovando però i piedi di Bonucci. Il primo squillo degli ospiti arriva al 19esimo. Pirlo dai 27 metri disegna una punizione malandrina che supera la barriera e minaccia il palo alla sinistra di Stekelenburg, che si esalta. A inizio ripresa le due formazioni non presentano novità. Ma il match cambia radicalmente. Entrambe le squadre si allungano e il ritmo del match diviene più scoppiettante. Dopo pochi minuti Pirlo cerca Pogba in area. Il francese si fa anticipare da Burdisso che serve Vucinic solo sul limite. Il montenegrino colpisce con un esterno al volo che graffia il palo esterno alla sinistra di Stekelenburg. Pjanic risponde poco dopo impegnando Buffon con un tiro dalla distanza. Torosidis dalla destra umilia Asamoah – ancora impacciato e confuso dal ritorno in Italia (impegnato fino a qualche giorno fa in Coppa d’Africa) – e propone un cross che Osvaldo gira verso lo specchio, ma non riuscendo ad angolare. Buffon respinge. Il gol della Roma è nell’aria e si concretizza da lì a poco. Pjanic al 57esimo batte una punizione dalla distanza che trova l’opposizione di un avversario. Totti senza pensarci su fa esplodere un tiro violento che batte Buffon. Conclusione imparabile e vantaggio giallorosso. Dopo il gol la Roma assume un atteggiamento difensivo affidando le vie per il raddoppio a rapidi contropiedi. Conte ben presto corre ai ripari richiamando gli evanescenti Vucinic, Asamoah e Vidal e inserendo Giovinco, Padoin e Anelka (al suo debutto in serie A). la Juventus pur passando al 4-3-3 non riesce a costruire molto. Il fischio di Rocchi decreta la quarta sconfitta in campionato per la Juventus e l’undicesima vittoria della Roma. Andando a rileggere il match nelle statistiche raccolte al 94esimo si può notare che la Juventus ha avuto maggior possesso di palla (57%), ma è stata la Roma la squadra che più volte ci ha provato. 11 tiri complessivi di cui 4 in porta prodotti dai capitolini, contro i 7 di cui 3 nello specchio tentati dagli ospiti. La supremazia territoriale è stata largamente a favore della Juventus, ma se il dato non viene slegato dai tentativi prodotti si può notare ancora una volta come il fattore stanchezza (3 partite in 7 giorni) sia risultato decisivo nella prestazione dei primi in classifica. A sostegno di ciò, anche il dato sulla pericolosità: Roma 48%, Juventus 40%. L’unica nota positiva in casa bianconera arriva dalla prestazione di Martin Caceres. L’uruguayano ormai a suo agio nel ruolo di Chiellini, ha recuperato 22 palloni (il migliore) e ha completato più passaggi di tutti, 69. Per quanto riguarda invece i tiri verso lo specchio avversario, il più ispirato è stato Osvaldo con i suoi 5 tentativi.
la rete che decide la partita nasce da una punizione che la Roma batte sulla trequarti, più vicino al centrocampo che all’area di rigore. Siamo sul centrodestra: si incarica della battuta Pjanic, che cerca l’interno dell’area con il destro e con una traiettoria bassa e tesa che favorisca un tocco improvviso ad ingannare Buffon. Vidal è sulla traiettoria e respinge come può, la palla arriva a Totti che appostato al limite dell’area calcia al volo con il destro, anticipando l’uscita di Matri e dello stesso Vidal: pallone che si infila sotto la traversa, imprendibile per Buffon che la vede all’ultimo (e si stava spostando dall’altra parte). Il tiro di Totti viaggia a più di 100 chilometri orari, è il gol della vittoria per la Roma.
Aurelio Andreazzoli è raggiante e ha un tono solenne a Sky Sport per raccontare la prima vittoria da allenatore della Roma: “E’ la serata più importante della mia vita professionale. Il merito però è sempre dei calciatori: noi siamo loro vicini e cerchiamo di rasserenarli. Sappiamo che fino a questa sera non abbiamo fatto il massimo, ma abbiamo voluto testimoniare il nostro impegno anche con un riscaldamento sotto la curva Sud. Ci siamo liberati dei fantasmi che ci opprimevano, abbiamo giocato con sfrontatezza e in questo modo siamo riusciti a contrastare la Juventus sul piano del vigore fisico. La frase ‘Daje, siamo la Roma’ dovrà rimbombare spesso, nella squadra come in società. Apprezzo tantissimo il gioco della Juventus e averla battuta è una soddisfazione, così come sono molto soddisfatto che mi abbiano dato la possibilità di allenare la Roma. La nostra società è in forte espansione, abbiamo una dirigenza impressionante per programmazione, calore e vicinanza alla squadra”Antonio Conte torna sulla questione del calendario: “Non mi sembra giusto giocare 3 partite in 7 giorni contro squadre importanti. E’ l’unica scusante che do alla squadra, mi aspetterei di più per una formazione che sta portando in alto l’Italia in Europa”. Dice così il tecnico bianconero, a Sky Sport, anche in risposta a Mazzarri che si era lamentato degli impegni ravvicinati. “E’ assurdo, guardate il calendario, è facile fare i conti”. Poi analizza la partita: “Non abbiamo suonato lo stesso spartito, abbiamo stonato nel collettivo. Rispetto alla crescita vista nella bolgia di Glasgow abbiamo fatto un passo indietro”. Dallo studio gli viene fatto notare che alcuni giocatori sembravano particolarmente stanchi. Conte si giustifica: “Non sono responsabile, ho chiesto ai ragazzi chi di loro non fosse in forma ma tutti mi hanno detto di sentirsi bene. Dobbiamo giocare sempre da squadra e non a braccio. Però ripeto: quando chiedi e ti danno la disponibilità… ho fatto giocare Asamoah dopo un mese e mezzo, e sembrava un pesce fuor d’acqua. Se farò più cambi? Come fai sbagli, se avessi perso cambiando mi avrebbero criticato per quello”



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