Torna a farsi vedere in pubblico Zdenek Zeman. Stavolta la Roma non c’entra: il boemo era a Coverciano per ritirare la Panchina d’Argento, ovvero il premio per il miglior allenatore di Serie B per la stagione 2012/2013. Inevitabile: con il Pescara il tecnico ha fatto grandissime cose, volando nella massima categoria a suon di gol e spettacolo, con percentuali di attacco alla porta e pericolosità offensiva vicine al 100%. L’occasione però è stata buona per affrontare il tema del suo recente passato giallorosso: soprattutto perchè il suo successore, Aurelio Andreazzoli, ha appena battuto il grande “nemico” di Zeman, ovvero la Juventus. A lui non era andata altrettanto bene: l’andata di Torino era finita 4-1, con tre gol in mezz’ora e praterie sconfinate ogni volta che i giocatori bianconeri ripartivano. Erano stati quattro, ma potevano facilmente essere il doppio. “Non ho nessun rimpianto”, ha detto Zeman. “Sono tornato a Trigoria perchè era quello che volevo, e mi dispiace di non essere riuscito a mettere in pratica quello che avevo chiesto”. Il boemo ha poi svelato di aver dato il proprio voto ad Antonio Conte, vincitore della Panchina d’Oro: “E’ quello che ha fatto meglio di tutti, ha creato una mentalità vincente e ha proposto un grande calcio”. Quello che la Roma di Zeman ha fatto vedere solo a tratti. Conoscendo il boemo, tuttavia, l’esperienza giallorossa (la seconda in carriera) non sarà l’ultima: Sdengo ha tanta voglia di tornare su una panchina, fosse anche quella di una serie minore, per riaprire ancora una volta la sua Zemanlandia.



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