I si è presentato. Per un paio di giorni abbiamo sentito parlare di lui, ne abbiamo parlato noi, ci siamo interrogati sul perchè della scelta, lo abbiamo “scavalcato” ipotizzando il nome dell’allenatore della Roma per il 2013/2014, senza pensare che c’è anche la possibilità che possa essere lui stesso. Andreazzoli però è conscio del suo ruolo, e lo ha fatto capire oggi, quando Roma Channel ha registrato con lui un’intervista che ci presenta l’ex assistente di Luciano Spalletti, l’uomo che rifiutò di seguire il toscano in Russia. “Mi rendo conto perfettamente di cosa fare e di dove sono”, così ha iniziato Andreazzoli. “Conosco le mi responsabilità in questo lavoro, ma ho in mente un lavoro con un’idea talmente ampia che non posso disperdere le energie con preoccupazioni inutili”. Sembra molto sicuro di sè Aurelio, anche quando racconta dell’emozione nell’aver ricevuto questo incarico. Emozione e concretezza: “Ieri sera mi sono goduto gli spogliatoi di Trigoria, dopo la doccia a mezzanotte mi sono fermato un’ora a pensare al lavoro da fare. Preoccupazione? No, è un piacere: sono molto motivato, ma mi godo il momento”. E poi svela il retroscena, ovvero il motivo per il quale domenica farà il suo esordio sulla panchina della Roma: “La società mi ha dimostrato entusiasmo e fiducia, avevo già un offerta importante (cioè fare il secondo alla Fiorentina, ndr). Era l’estate del 2011: per cortesia sono tornato a Trigoria per parlare con Sabatini e salutare gli amici. Com’è finita lo sapete: ci siamo piaciuti subito, e ho accettato l’incarico”. Domenica però bisognerà pensare solo alla vittoria: la Roma deve ripartire immediatamente e andare a caccia della prima vittoria in questo 2013. “Abbiamo un gruppo di ragazzi eccezionali. Ci saranno poche regole, ma saranno ferree: andranno rispettate, e dovranno farlo tutti”. Parole da sergente di ferro: basteranno a risollevare le sorti dei giallorossi? Intanto, a giudicare dalla risposta dei tifosi all’esonero di Zeman, conquistare la piazza non sarà per niente facile.