Aurelio Andreazzoli è solo al suo secondo giorno di scuola, che già si parla del suo successore. E l’ipotesi più accreditata riguarda proprio Cristian Panucci, l’ex terzino giallorosso strappato al Monaco dall’allora ds della Roma, Franco Baldini. Ormai non è più un segreto che tra la dirigenza giallorossa e Panucci si sia instaurato un filo diretto da ormai una settimana, e i contatti si son fatti ancora più stringenti da sabato mattina. In questa operazione ci sarebbe lo zampino di Fabio Capello, grande amico e confidente di Baldini. L’attuale ct della Russia ha come vice proprio Panucci, e in questi mesi ha avuto modo di apprezzarne le doti di comando e tecniche. Il “ragazzo”, a detta di Don Fabio, ha la stoffa del sergente, tanto da ricordargli lui stesso agli inizi della carriera da allenatore al Milan. Tra i due, quando uno allenava e l’altro giocava, ci sono stati parecchi scontri. Ma era inevitabile: hanno entrambi lo stesso carisma, e la stessa voglia di comandare. Il tempo, però, li ha aiutati a conoscersi e stimarsi, tanto che ora condividono la panchina della nazionale russa. Capello è convinto che per guidare la Roma servano soprattutto quelle doti umane e temperamentali che Panucci possiede da sempre e che in questi mesi di collaborazione e di pratica ha potuto ulteriormente affinare. Per quanto riguarda la tattica ci sono Andreazzoli e Roberto Muzzi, che il ct stima moltissimo. Anche Baldini sembra essersi convinto della bontà di questa soluzione, forse pure meno rischiosa delle suggestioni Luis Enrique Znedek Zeman. Lo spogliatoio della Roma non è stato coinvolto in questa scelta: a differenza della precedente gestione, la Roma americana ha optato per una conduzione meno famigliare, nel rispetto dei ruoli. Però un timido sondaggio, informale, con lo spogliatoio c’è stato e ha dato esito positivo. Del resto i contatti diretti tra Panucci e i “vecchi” della Roma, suoi ex compagni, non si sono mai interrotti. Ora il problema più grosso è capire le modalità con cui realizzare questa operazione. Ci sarebbero due strade: una più soft, che prevede un suo inserimento iniziale nello staff dirigenziale come responsabile dei rapporti coi giocatori, per poi assumere la guida tecnica nella prossima stagione. L’altra soluzione è molto più drastica: Panucci primo allenatore, Andreazzoli suo vice. Col rischio, in questo ultimo caso, che se le cose non dovessero andare per il verso giusto, a fine stagione si cambierebbe ancora. Baldini sarebbe disposto ad…
…accettare una delle due soluzioni, senza preferenze, nella speranza che nel frattempo la cura Andreazzoli riesca a risollevare la prima squadra. La palla passa, dunque, a Panucci che vorrebbe avere una via di fuga in caso di fallimento. E questa può dargliela solamente Capello. Ma chi lo conosce bene sa che è troppo forte la sua voglia di Roma per rinunciare a questo sogno.