Chi saranno gli uomini mercato della prossima estate? Uno lo conosciamo già: si tratta di Pablo Daniel Osvaldo. La Roma lo ha acquistato per 18 milioni di euro complessivi dall’Espanyol nel 2011, ed è già pronta a liberarsene. Almeno sembra essere così: non tanto per il fatto che non segni da sette giornate (un periodo di magra può capitare a tutti, si pensi a Cavani il cui digiuno è durato una partita in più contando tutte le competizioni), quanto per il fatto che nella nuova squadra di Aurelio Andreazzoli l’italo-argentino non appare più così indispensabile. Due panchine nelle ultime due giornate, contro il Genoa addirittura è rimasto seduto per novanta minuti: non era mai capitato, nemmeno con Zeman che al massimo lo aveva lasciato fuori per motivi disciplinari o per una condizione non ottimale. Oggi, invece, Osvaldo e la Roma sembrano al passo d’addio: i giallorossi hanno riscoperto un Totti molto simile al ragazzino che faceva impazzire la curva Sud, Lamela garantisce tanti gol e il modulo con il capitano centravanti di manovra e due incursori veloci e instancabili (l’altro è spesso Florenzi) funziona, così che il numero nove non ha cittadinanza nell’undici titolare. Quindi, caccia aperta a Osvaldo, che è e resta un signor attaccante e di conseguenza è ambito da parecchie squadre. Quali, lo andiamo a vedere caso per caso, studiano le possibilità con annesse percentuali di trasferimento.
E’ la destinazione più logica e plausibile: perchè i bianconeri cercano un attaccante di peso, e perchè Osvaldo sa bene che in questo momento sono loro i più forti. Questo significa visibilità a livello di Nazionale (anche Matri è stato regolarmente convocato da Prandelli) e possibilità di giocare la Champions League con l’obiettivo di vincerla. Il dubbio è legato al fatto che tra Roma e Juventus non corre buon sangue: lasciando perdere il gol di Turone, ai tifosi giallorossi non è mai andato giù il passaggio di Capello a Torino e il conseguente trasferimento di Emerson. In più, il suo carattere spigoloso potrebbe creare problemi in uno spogliatoio compatto. Ecco perchè quel 30% non è qualcosa di più, anche se Marotta ha messo l’italo-argentino nel mirino e ci proverà comunque.
La pista straniera ha sempre affascinato Osvaldo, e la Premier League a oggi è il campionato nel quale tutti vorrebbero giocare. Citiamo qui gli Spurs perchè hanno mostrato interesse e perchè, tra le cosiddette grandi, è quella che ha maggiormente bisogno di sistemare l’attacco (Adebayor partirà e Defoe va per i 31 anni); ma potremmo inserire anche il Liverpool, ma solo se Suarez lascerà le sponde della Mersey (destinazione Juventus?). La controindicazione è che spesso giocare all’estero significa essere meno nel radar del CT della Nazionale (ma è meno vero rispetto al passato) e che a White Hart Lane non c’è la certezza assoluta di essere sempre e comunque un titolare. Particolari che vanno tenuti in conto, anche se le stagioni migliori Osvaldo le ha vissute fuori dall’Italia.
Scenario suggestivo: abbiamo scritto più volte che Osvaldo sarebbe un ottimo vice Cavani. Pur avendo caratteristiche diverse, l’italo-argentino ben si adatta a un ruolo di goleador ma anche difensore aggiunto. Le pressioni della piazza non sarebbero un problema: avendo giocato nella Roma, Osvaldo conosce certi ambienti. Anche lo stipendio (circa 2 milioni di euro) non è in controtendenza con il tetto stabilito da De Laurentiis (Pandev e Hamsik guadagnano appena di più); contro questa soluzione gioca la questione Mazzarri, che potrebbe bloccare le grandi operazioni di mercato in attesa del nuovo corso, e soprattutto quella legata a Cavani: finchè resta lui, non arriva nessun attaccante di peso.
Sarebbe l’ipotesi meno considerata, se non fosse per la presenza di Vincenzo Montella. Il tecnico napoletano è un incentivo: pratica un ottimo calcio, di qualità e offensivo, che può esaltare le caratteristiche di un centravanti come Osvaldo. Che potrebbe giocare in coppia con Jovetic o anche con Cuadrado e Giuseppe Rossi ai lati, nel 4-3-3 che Montella ha più volte proposto nel corso dell’anno. Tuttavia, due problemi: il primo è che Pablo qui è già stato, e non avrebbe troppa voglia di tornare in un ambiente che conosce già e nel quale non ha fatto benissimo. Il secondo, anche qui, il destino di Jovetic che potrebbe anche precludere al grande colpo offensivo; se resta il montenegrino, con lui è destinato a giocare Giuseppe Rossi e Osvaldo dovrebbe sgomitare per trovare spazio.
ROMA 10% – Come abbiamo detto, è sinceramente difficile pensare che Osvaldo possa restare a Roma; ma la possibilità c’è. L’attaccante è stato un acquisto di Walter Sabatini, vicino al rinnovo come direttore sportivo: se il dirigente resta, naturalmente cercherà di difendere le sue scelte, e con Osvaldo si era già espresso la scorsa estate di fronte allo scetticisimo di Zeman. Ancora: se Andreazzoli dovesse lasciare spazio a un altro allenatore, le porte di Trigorie si aprirebbero un po’ di più: il candidato numero uno è Allegri, che negli ultimi tre anni ha avuto a che fare con due giocatori dalla forte personalità come Ibrahimovic e Balotelli, e potrebbe trovarsi a suo agio con il terzo. E’ anche vero però che la presenza di Mattia Destro – sul quale si è puntato forte – e l’eterna giovinezza di Totti sono fattori che giocano contro l’italo-argentino.
Naturalmente, c’è anche la possibilità che Osvaldo segua altri percorsi. Quali? Un possibile ritorno nella Liga ad esempio; ma a questo punto dovrebbe essere un club importante e, a parte i due colossi Barcellona e Real Madrid, solo l’Atletico sembra avere le carte in regola (anche se si era parlato di un ritorno all’Espanyol). Oppure, c’è la pista Russia, con l’Anzhi in prima linea. Ipotesi molto difficili, la prima perchè c’è da chiarire il nodo Falcao (se resta lui non arriva nessuno; se parte, con 50-60 milioni i Colchoneros punterebbero più in alto) e la seconda perchè la Russian Premier League non è uno scenario che Osvaldo contempli. Però, lo si diceva anche di Samuel Eto’o…
(Claudio Franceschini)