AS ROMA. “Sono passati 20 anni? Al lavoro per altri quattro”. Immaginiamo che il pensiero fisso di Francesco Totti sia questo. Anche in questo giorno, soprattutto in questo giorno. Ricorrono oggi i 20 anni dall’esordio del capitano della Roma in serie A: quel giorno, al Rigamonti di Brescia, Vujadin Boskov gli concesse una passerella di tre minuti in sostituzione di Ruggiero Rizzitelli. Arrivava direttamente dagli Allievi, e già si intravedevano le sue potenzialità; due decenni dopo, ha battuto tutti i record in casa Roma ed è secondo come miglior marcatore di tutti i tempi in serie A. Le celebrazioni vanno bene e fanno bene: è il giorno di Totti, è giusto celebrare un campione che ha saputo mantenersi ai vertici del nostro calcio così a lungo, anche perchè non ce ne sono troppi. Tuttavia, Francesco continua a ripetere che i suoi obiettivi sono due: giocare fino a 40 anni e superare Silvio Piola come gol realizzati. Il terzo traguardo, naturalmente, è quello di tornare a vincere qualcosa. E allora, per centrare altri record e per entrare ancor più in una leggenda nella quale è già, a Totti non resta altro che mettersi maglia e scarpe, ed entrare in campo per fare quello che gli riesce meglio, e dove è tra i più bravi al mondo: giocare a calcio. Lui lo sa bene, e lo sa bene la squadra che lo ha omaggiato di uno striscione sul quale campeggiava la scritta “E non finisce qui”; forse chi oggi ricorda quel giorno come se il numero 10 della Roma non ci sia più o abbia appeso le scarpette al chiodo non ce l’ha abbastanza chiaro. Lo ricordiamo noi, con le parole che Francesco Totti ha sempre chiare in mente: “Al lavoro per altri quattro anni”. Del resto, il suo segreto è sempre stato questo: non arrendersi mai. Complimenti a Totti: lo aspettiamo lassù, davanti ai 274 gol di Silvio Piola. 



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