Il derby di Roma solo al pomeriggio. Il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro sceglie la linea dura. “Ho già scritto alla Lega”, ha fatto sapere; dopo gli scontri avvenuti ieri sera a poche ore dal fischio d’inizio di Roma-Lazio (otto accoltellati), Pecoraro ha deciso che la stracittadina della capitale non si potrà più giocare in notturna. “In caso contrario mi riservo di decidere, non è più tollerabile che ad ogni derby nella Capitale debbano puntualmente verificarsi incidenti”. Non è la prima volta infatti che la città è teatro di scontri a margine della partita, anche se il caso più clamoroso è avvenuto proprio dentro lo stadio Olimpico: era il 21 marzo 2004 quando la curva Sud bloccò a forza il derby facendo girare la voce (poi rivelatasi falsa) secondo la quale un bambino era stato ucciso dalla polizia. Si ricordano ancora le immagini dei capi del tifo organizzato giallorosso a colloquio con Francesco Totti, gli striscioni ritirati, i cori di protesta e i giocatori sbalorditi che rientrano negli spogliatoi. A dire il vero, poi, fatti gravi di violenza si sono verificati poco fa anche quando di mezzo c’era una sola delle due squadre: è ancora tristemente vivo il ricordo della spedizione punitiva (non possiamo chiamarla altrimenti) dei sostenitori della Lazio contro i tifosi del Tottenham che stavano bevendo qualche birra in un pub di Campo de’ Fiori prima della gara di Europa League. Sembra ovvio che una partita di giorno rende più controllabile la situazione in città, ma resta da chiarire in che modo si possa arginare un fenomeno di violenza nel momento in cui qualcuno decida di mettere in pratica certi atti. Ad ogni modo, aspettiamo la replica della Lega Calcio al prefetto Pecoraro.



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