“Se fossi andato al Real Madrid, avrei vinto tre Champions League, due Palloni d’oro e molte altre cose… Avrei avuto più possibilità, senza dubbio. Ma preferisco quello che ho fatto. Anche se ho il rimpianto di non aver vinto due o tre scudetti in più”. Parola di Francesco Totti, che ancora una volta ribadisce la gioia per essere diventato il simbolo della Roma, ma senza rinunciare a sottolineare che così facendo ha sacrificato le possibilità di ottenere grossi successi a livello di club ed individuali. In una intervista concessa a ‘France Football’, Totti rivive così quello che avrebbe potuto essere: “Nel ero in partenza per il Real. Volevo una grande squadra per vincere e in quel periodo i dirigenti non potevano darmi tutto quello che volevo. Ma alla fine, per fortuna, il cuore ha deciso di restare a Roma. Qui quando tutto va bene, è come se fossi il Papa. L’amore che ti regala Roma nessun’altra città riesce a dartelo. Ho ancora offerte da importanti squadre straniere, non da italiane. Se dovessi andar via da Roma andrei a giocare all’estero e non in un club italiano. Ma invecchierò qui con la stessa maglia”. Altra vicenda nota è quella risalente al , quando incomprensioni con l’allenatore Carlos Bianchi lo portarono ad un passo dall’addio alla Roma: “Lui insisteva affinché me ne andassi, pensava che nonostante le attese fossi un giocatore normale. Lo accettai tranquillamente e avevo quasi firmato con la Sampdoria. Ma ci fu un torneo amichevole a Roma, dovevamo giocare contro il Borussia Moenchengladbach e l’Ajax, squadra in cui giocava Jari Litmanen, che Bianchi voleva a ogni costo portare alla Roma. Per lui, Litmanen era un giocatore stratosferico, il più forte in circolazione. In quel torneo, giocai benissimo e segnai un gol in ognuna delle due partite. Il presidente Sensi disse allora: ‘lui non si muove di qui’”. Con i giallorossi così Totti si è dovuto accontentare di uno scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe italiane, per cui il massimo successo della sua carriera è certamente il Mondiale 2006 con la Nazionale di Marcello Lippi, che Totti riuscì a giocare nonostante il grave infortunio che aveva subito a febbraio di quell’anno: “Il giorno dopo l’intervento chirurgico, Marcello Lippi venne a trovarmi all’ospedale e mi disse: ‘Tu verrai al Mondiale anche su una gamba sola’”. Divertente la parte relativa alla Lazio.



“Francesco, una parola per definire la Lazio”, chiede il giornalista; “Niente”, è la risposta del capitano della Roma che costringe l’addetta stampa giallorossa a precisare che Totti “non voleva fornire parole per definire la Lazio”. La domanda successiva è: “Se tuo figlio Cristian ti dicesse fra qualche anno che esce con una tifosa della Lazio?”. Risposta: “A casa non ci rientra”. Da bambino, sua madre optò per l’offerta della Roma: “Se avesse scelto la Lazio penso che l’avrei ammazzata”. Hai amici tifosi della Lazio? “Purtroppo sì”.

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