Può essere uno dei volti nuovi della Roma 2013-2014 pur essendo in squadra da due stagioni. Miralem Pjanic ha parlato oggi di questo inizio di stagione; poteva essere un’altra cessione illustre, su di lui c’era in forte pressione il Borussia Dortmund e le forti contestazioni ricevute nel giorno del raduno lo rendevano un giocatore in partenza, sacrificato in nome del bilancio economico viste le attenzioni di cui gode in Europa. Per lui non si trattava di un fatto tecnico; come per Osvaldo, non erano piaciuti certi comportamenti, in particolare uno. La Roma aveva perso la finale di Coppa Italia contro la Lazio, forse la maggiore onta possibile per i tifosi giallorossi; Pjanic non era in campo, e prima di raggiungere il ritiro della Bosnia aveva fatto sapere ai media locali di quanto fosse dispiaciuto di aver perso la finale e non aver potuto dare una mano ai compagni, ma anche che tutto sommato era contento per Senad Lulic, suo connazionale e autore del gol della vittoria. Apriti cielo: ai tifosi ovviamente questa dichiarazione è parsa subito un tradimento, e l’hanno giurata al centrocampista. Che infatti, come detto, è stato apertamente insultato a Trigoria. Anche perchè nel frattempo lui aveva pensato bene di rilasciare alcune parole con le quali si diceva lusingato dell’interesse di Real Madrid e Barcellona, confessando addirittura di essere un fan della prima ora delle Merengues e di sognare, come tutti, di vestire la maglia blaugrana. E chi non lo farebbe? Ma la pressione della piazza capitolina ha fatto tutta la differenza del mondo.
E invece oggi Pjanic ha detto altre cose. Intanto, su Lulic ha affermato che la sua dichiarazione è stata travisata, che ogni volta che parla in Bosnia arrivano in Italia parole stravolte. Poi, cosa che importa di più, ha parlato del suo ruolo in squadra. “Mi sento più leader e voglio portare la squadra in alto. Voglio dare tanto, aiutare l’allenatore ad abituarsi alla piazza. Non voglio andarmene, si parla tanto di questa cosa ma l’obiettivo chiaro è quello di restare qui, sono preparato e voglio iniziare bene la stagione”. Certo: ci sono aperture a ogni possibilità, perchè “sul mercato non si sa mai”, ma Pjanic ha parlato da romanista, da giocatore che sa bene di avere anche una responsabilità nei confronti di chi è appena arrivato e deve essere introdotto a una realtà che può fagocitarti se non si riesce a reggere la pressione. “Il rinnovo del contratto?” ha poi detto. “Non si fa velocemente, ma la volontà c’è”. E ci sono anche parole di stima nei confronti di Rudi Garcia, “in Francia giocava forse il calcio più bello di tutti”, e sul fatto che ieri il tecnico lo abbia utilizzato nel ruolo preferito, da regista di centrocampo. “Ma io sono pronto a giocare dove il mister mi chiederà. Sta facendo un gran lavoro con il suo staff, vuole farci capire bene il gioco. A centrocampo siamo in sei, Garcia troverà la formula giusta e noi dobbiamo aiutare i nuovi arrivati. Come Strootman, che ci aiuterà”. Insomma: Miralem Pjanic è pronto a ricoprire il ruolo di leader. Per quello che ha fatto vedere nelle ultime due stagioni, ne ha la stoffa.